I soldi del clan Mallardo in Toscana, la reazione di papà Boschi

“No, no… Non parlo. Non ho niente da dire”. Preferisce non commentare Pier Luigi Boschi, padre del sottosegretario Maria Elena – che non risulta indagato – a proposito di quanto pubblicato oggi da alcuni quotidiani sull’inchiesta della Procura di Napoli per riciclaggio dei beni del clan camorristico Mallardo. Tra gli indagati ci sarebbe, secondo i quotidiani, anche Mario Nocentini, 64 anni, imprenditore edile di Montevarchi (Arezzo), cointestatario di un conto corrente con Boschi, padre del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi.

I magistrati avrebbero controllato i conti correnti di alcune società di Nocentini. Almeno uno di questi conti, alla Banca del Valdarno, sarebbe cointestato a lui e Boschi. La Procura di Napoli aveva chiesto il sequestro del conto, insieme a molti altri riconducibili a Nocentini, ma il gip ha respinto la richiesta. Boschi, si legge sui quotidiani, non avrebbe avuto nessun rapporto diretto con gli emissari o i prestanome del clan. Nell’inchiesta sono emersi gli importanti investimenti della cosca giuglianese, a capo dell’Alleanza di Secondigliano, in Toscana, anche grazie a società immobiliari che sarebbero state gestite – secondo gli inquirenti – dall’impiegato comunale Antimo Liccardo e dall’imprenditore Paolo Liccardo. I pm Ribera e Sasso del Verme, del pool antimafia guidato dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, indagano sui possibili canali utilizzati dal Mallardo, che dal Giuglianese ha esteso la sua influenza su mezza Napoli. Sanno che tramite un insospettabile imprenditore, Domenico Pirozzi (indagato), il boss ha investito ingenti capitali in quella regione.

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