Soccavo. Cede l’asfalto in via Po, transennata la zona. I cittadini:”Ora stiamo anche senza acqua”

A distanza di due mesi, la situazione a Soccavo è rimasta invariata. La voragine che si era aperta sull’asfalto in via Po lo scorso settembre – e che era stata riparata dopo qualche giorno – è ceduta di nuovo. Ingente il danno che ha recato ai cittadini.

Brutta sorpresa per i residenti che, questa mattina, hanno trovato l’arteria stradale completamente dissestata. Fortunatamente non si registrano feriti. Sul posto le forze dell’ordine che hanno effettuato subito i sopralluoghi per l’accertamento delle cause che hanno determinato il cedimento.

Presenti anche le compagnie di gas, acqua e elettricità che hanno cooperato con gli agenti. L’intera area è stata transennata e attualmente la circolazione è stata interrotta. Ma non è tutto: due palazzi saranno a breve evacuati, data la portata del disastro. Stando ad alcune indiscrezioni, a causare il cedimento del manto stradale sarebbero i lavori che stanno avendo luogo in questi  giorni in via Giustiniano, via Tevere , via Po e in via Arno.

Intanto montano le polemiche in città: “Le macchine operatrici fanno tremare gli edifici. A casa sentiamo tremare la terra sotto i piedi quando colpiscono l’asfalto”, ha raccontato un cittadino. Si tratta però di voci non ufficiali, che sono state smentite quest’oggi: il crollo dipenderebbe, infatti, da una falla che ha consentito la copiosa fuoriuscita di acqua dalle tubature.

A peggiorare la situazione è stato l’intervento della Napoletana Gas, i cui funzionari non sono riusciti a fermare le perdite d’acqua: da ore infatti non viene erogata l’acqua nelle abitazione dei residenti, che da oggi pomeriggio hanno iniziato a tempestare di telefonate il centralino della protezione civile e dei vigili del fuoco per ottenere le cisterne e sopperire alle esigenze quotidiane. Un episodio che non desta poche preoccupazioni, visto che alcun provvedimento è stato preso nelle ultime ore e non si sa ancora quando l’acqua potrà ritornare a sgorgare nelle condutture idriche.

Di Silvia D’Angelo

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