Ritorna a Napoli a 63 anni Vittorio Tomasone, ufficiale dall’Arma protagonista di importanti inchieste ed operazioni. Questa mattina si è tenuta a Napoli la cerimonia di avvicendamento del Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden”. Al Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, Comandante di Vertice dal 6 aprile 2016, subentra appunto il parigrado Tomasone. Il Generale Nistri lascia, dopo 21 mesi, il Comando Interregionale in quanto designato ad assumere, tra pochi giorni, l’incarico di Comandante Generale dell’Arma.
Il Generale Tomasone ha espresso soddisfazione per l’alta carica conferitagli, assicurando il massimo impegno al fine di esaltare ulteriormente l’attività dell’Arma dei Carabinieri nelle regioni Campania, Abruzzo, Basilicata, Molise e Puglia. Da investigatore, 25 anni fa, è stato protagonista di difficili stagioni napoletane. Inchieste su tangentopoli, colpi ai clan della camorra e l’inchiesta su Maradona e la cocaina. Fu clamoroso l’arresto del presidente della circoscrizione Montecalvario a Napoli per una mazzetta sostanziosa sui lavori post-terremoto. E poi l’inchiesta sull’allora potentissimo assessore comunale socialista con più deleghe, Silvano Masciari. E gli accertamenti sul voto di scambio che portarono a indagare sui cosiddetti vicerè di Napoli: Paolo Cirino Pomicino, Giulio Di Donato, Franco De Lorenzo.
Poi le indagini sui clan, dal Rione Traiano a Forcella ed a quelli di provincia. Nel 1992 riuscì a catturare il boss Gennaro Licciardi alias ‘a Scignia, fermato a Giugliano ad un posto di blocco dopo essere sfuggito in un blitz nel quartiere giuglianese di Casacelle avvenuto qualche ora prima e che aveva portato all’arresto di Francesco Mallardo, altro capoclan dell’Alleanza di Secondigliano. Quest’ultima operazione venne eseguita dalla polizia guidata dall’allora prima dirigente Antonio De Iesu, oggi questore di Napoli.
Tomasone nelle inchieste per droga sui clan del centro storico di Napoli incappò anche sui pusher che rifornivano la cocaina a Maradona, allora al massimo della popolarità e dell’impunità dopo il secondo scudetto e la coppa Uefa vinti dal Napoli. Un’intercettazione fece emergenze la dipendenza dalla droga del campione argentino. Poi accolse in caserma uno spaventato Luigi Basile, guardaspalle di Antonio Bardellino, boss dei Casalesi, che si consegnò terrorizzato temendo di essere ammazzato. Nel curriculum c’è anche l’arresto del latitante Ciro Sarno, ex boss di Ponticelli, e di Antonio Moccia, boss di Afragola latitante dal ’94 al ’96. Oggi il generale Vittorio Tomasone ritorna a Napoli come Comandante Interregionale dei Carabinieri.