Santa Maria Capua Vetere. “Sali in macchina”, sequestrano operaio: nei guai padre e figlio

Santa Maria Capua Vetere. Era stato licenziato dal suo datore di lavoro, senza neanche essere retribuito. Per questo motivo voleva far causa all’azienda. Ma il figlio del costruttore ha pensato di minacciarlo più volte, fino a sequestrarlo.

in applicazione dell’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Santa Maria Capua Vetere, è stata data esecuzione alla misura degli arresti domiciliari nei confronti di Meandro Mario, 25enne, indagato dei reati di violenza privata, danneggiamento, minaccia e sequestro di persona, e della misura dell’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti del padre Meandro Michele, 54enne, indiziato di riciclaggio.

L’ordinanza è seguita all’esito di un’indagine esperita dai Carabinieri della Stazione di Mondragone, diretta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, investigazione fondata sulle testimonianze delle persone a cognizione dei fatti. L’indagine, iniziata nel marzo 2017, ha consentito di acclarare le condotte del Mario Meandrio, operate ai danni di un dipendente del padre, costretto a desistere dal proposito di intraprendere una vertenza lavorativa, successiva al suo licenziamento ed alla mancata retribuzione, nonché l’azione del medesimo Meandro volta a far ritrattare quanto dallo stesso dipendente riferito ai Carabinieri, circa il possesso di un’autovettura Fiat Doblò provento furto.

La condotta violenta si attuava mediante il sequestro della vittima, trattenuta con forza all’interno di una automobile sulla quale era stato costretto a salire e così privata della libertà personale, nonché il danneggiamento, operato a scopo intimidatorio, della vettura in uso al dipendente stesso. Il 54enne è invece gravemente indiziato del riciclaggio di una vettura, provento furto, così da ostacolare l’identificazione della relativa provenienza delittuosa.

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