La latitanza di Antonio Polverino è finita ieri nelle campagne di Cassino dopo sette anni di latitanza. Zi Totonno, questo il nome con cui era conosciuto nell’ambiente è descritto come il più guappo dai pentiti e come il manager, la vera mente del clan, nonostante i suoi 73 anni.
I Carabinieri l’hanno scovato in un casolare e, dopo avergli sbarrato tutte le vie di fuga, hanno portato a segno il blitz in pochi minuti. Polverino era in cucina e non si è opposto, limitandosi semplicemente a mostrare i documenti. Dal 2011 era stato costretto alla macchia, dopo che per lunghi anni la sua compagine criminale era state egemone su tutto il territorio maranese, soprattutto per i negozi alimentari e i supermercati, tanto che qualcuno affermò che a Marano non c’era un panino che non provenisse da Zi Totonno.
Nel 2011, pochi giorni dopo il mandato di cattura, un nuovo provvedimento portò al sequestro di tutte le sue aziende. Una battaglia che vide coinvolto anche suo figlio Salvatore, conosciuto come Toratto, arrestato poi per le presunte ingerenze del clan nell’area PIP di Marano.
Il cerchio intorno al vecchio ras dei Polverino gli inquirenti l’hanno chiuso anche grazie alle testimonianze dei pentiti, che parlano di Zi Totonno come di un vero leader criminale, un manager che prendeva tutte le decisioni ultime del clan e che nessuno osava contraddire. A volte partecipava anche a dei summit che si tenevano in un locale di Villaricca, lungo la Circumvallazione. A detta di molti era uno che, nonostante l’età, sapeva ancora usare bene la scoppetta.