“Hanno apprezzato questa cosa da parte mia… dopo una settimana… sono venuti… mi hanno dato questa busta, c’erano duemila euro dentro… me li sono presi… diciamo che mi sono fatto duemila fatti miei…”. E’ questa l’intercettazione, riportata nell’edizione odierna de Il mattino, che incastrerebbe la consigliera regionale Flora Beneduce finita nell’inchiesta che vede tra gli altri anche i Cesaro. L’accusa è di voto di scambio.
Secondo gli investigatori l’accordo pre-elettorale era la consegna di 2mila euro prima del voto e 10mila a elezioni concluse, quando il seggio era ormai sicuro.
Le conversazioni sono intercettate all’interno dello studio di Antonio Di Guida, imprenditore maranese che finisce sotto inchiesta per il suo ruolo di regista di operazioni elettorali ritenute sospette. Nel suo ufficio le cimici e le telecamere piazzate dai carabinieri del Ros registrano la conversazione tra Di Guida e Armando Sarracino, uno dei presunti portatori di acqua nella bagarre elettorale del 2015.
Ed è proprio il ragionamento di Armando Sarracino a spingere gli inquirenti a ipotizzare l’accusa di voto di scambio. Sarracino spiega di aver incontrato il nipote dell’attuale consigliera regionale di Forza Italia Tommaso De Rosa e di avergli detto: “Voi lo sapete quello che ci vuole per fare una campagna elettorale… però io se tu mi dici uno faccio lo stesso quello che ho pensato di fare… se mi dai due…faccio lo stesso… se non mi dai niente voto lo stesso la Beneduce”. Ed è dopo questa conversazione che, secondo gli inquirenti, sarebbe poi avvenuto lo scambio dei primi duemila euro.
La restante cifra Sarracino a distanza di qualche mese dalle elezioni, i carabinieri evincono che ancora non l’aveva ricevuta. Un’inchiesta questa che secondo gli esponenti di Forza Italia è frutto della “solita giustizia a orologeria in vista delle elezioni”. Beneduce è candidata al collegio uninominale del Senato di Giugliano.