Aversa. Dopo anni di silenzio, alla fine ha trovato il coraggio di parlare. Un uomo di 38 anni ha raccontato, attraverso una lettera indirizzata a Papa Francesco, di esser stato vittima all’età di 13 anni di numerosi abusi sessuali nella Diocesi di Napoli.
I fatti – come riporta Mattino – risalirebbero tra il 1992 ed il 1999, quando Diego Esposito – all’epoca minorenne – frequentava il seminario arcivescovile. Il suo aguzzino, Don Silverio Mura, che insegnava all’interno della struttura. “Carissimo papa Francesco, Ti scrivo come un figlio bisognoso della difesa da parte del proprio padre e non come un estraneo, perché io so che tu sei il papà delle nostre anime”, inizierebbe così la lettera a Papa Francesco pubblica da “Rete l’abuso – associazione sopravvissuti agli abusi sessuali del clero”.
“Sono solo una povera vittima che chiede una mano da parte tua. Ho sempre vissuto – prosegue nel testo – in rispetto dei valori cristiani cattolici, ho creato una famiglia splendida che mi sta vicino in questo momento difficile e si sta preoccupando della mia salute. Ho tre figli, uno più splendido dell’altro e una moglie amorevole”. Continua la vittima di pedofilia, “per quanto possa sembrare assurdo, siamo una famiglia cristiana credente e siamo sicuri che tu ci darai giustizia e non mi farai morire, perché io so che un padre non permette che un suo figlio muoia.
“Voglio spiegarti con questa lettera semplicemente il motivo del mio sciopero della fame. Qualche giorno fa tu sei venuto per incontrare il Cardinale Crescenzio Sepe ed io, ingenuamente, speravo che fossi giunto per darmi giustizia, per preoccuparti di me”, scrive il 38enne.
Un episodio che lo ha segnato per sempre e con il cuore ha scritto al Papa: “Ti parlo sinceramente, ci sono rimasto malissimo, non capisco le motivazioni della tua decisione e vorrei solo una risposta da parte tua. Sono passato per un pazzo, per uno scemo, per uno cattivo. Ma io non sono altro che una povera vittima di una persona malata e, non vorrei mai pensare di essere invece una vittima di un intero sistema malato in cui io però continuo a credere”. “Perché se perdo io, perdono tutte le vittime di abusi sessuali non solo colpite dai preti, ma anche da qualsiasi altra persona. Sono un figlio che vuole solo essere difeso dal suo papà. Solo tu puoi salvare la mia vita. Ti prego aiutami”