Arresti compiuti oggi 6 febbraio a Catania (nomi). Sei persone accusate di fare parte di un gruppo legato al clan Cappello-Bonaccorsi sono finite in manette per usura ed estorsione aggravate dall’avere favorito la mafia.
A mettere a segno l’operazione la Polizia di Stato. Secondo l’accusa, i sei arrestati avrebbero taglieggiato un commerciante che non poteva pagare un prestito di 4.000 euro, ottenuto nel 2017, con un tasso usuraio del 25% al mese.
In particolare, come svelato dall’indagine della Procura, alcuni componenti della banda finita in manette si sarebbero impossessati dei soldi della cassa del negozio dove c’era l’incasso della giornata e minacciato la vittima di essere pronti a rapire suo figlio minorenne se non avesse ceduto. Sul gruppo indagava la squadra mobile che ha arrestato in flagranza di reato, il 2 febbraio scorso, due esattori che avevano incassato 300 euro: Salvatore Crupi, di 37 anni, e Roberto Mangiagli, di 40.
Successivamente la Procura ha disposto il fermo di Claudio Strano, di 41 anni, ritenuto il capo dell’omonima famiglia mafiosa, Antonino Grasso, di 63, Orazio Sapuppo, di 44, e Michele Rao, di 45. Il Gip del Tribunale catanese ha convalidato i fermi ed emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere.