Si divide il popolo del web sulla morte di Raffaele Ottaiano, il rapinatore di Caivano, classe ’91, ucciso ieri pomeriggio a Corso Durante, a Frattamaggiore, dopo una rapina finita male. Amici, parenti o semplici utenti della rete commentano la notizia tra incredulità, rabbia e stupore.
“Riposa in pace, fratello. Sto male. Non ci posso credere”, scrive Mario, un suo amico. “Proprio ieri ho fatto vedere la tua foto a mia figlia. Mi ha detto ‘amico babbo che mi ha dato il palloncino’, com’è questa vita? Ti voglio bene”, il ricordo di Giuseppe. “Non sai come sto male, riposa in pace fratello mio”, il saluto di Lello.
Quasi nessuno dei conoscenti però ha fatto riferimento alle circostanze tragiche della morte di Ottaiano, padre di famiglia che sul suo profilo Facebook mostra diverse foto in compagnia del figlioletto di pochi anni. Tanta rabbia e vicinanza al gioielliere accusato di omicidio volontario, invece, nelle parole di decine di frattesi e non che hanno commentato a caldo la vicenda sui social. “Nessuno gli ha imposto di fare una rapina, se l’è andata a cercare”, scrive Antonella. “Spero che la legge adesso non se la prenda con il gioielliere, che voleva solo lavorare onestamente e con sacrificio”, è l’opinione di Anna.
C’è anche chi esprime dispiacere e rispetto per la famiglia di Raffaele Ottaiano, sottolineando l’assenza di lavoro e di opportunità tra le cause che hanno spinto il ragazzo di Caivano, come tanti altri giovani dell’hinterland partenopeo, a seguire la strada della microcriminalità. Un dato è certo: la vicenda di Frattamaggiore ha scosso tutta la comunità a nord di Napoli. Associazioni e comitati stanno meditando se organizzare una marcia per la legalità. Al di là delle divisioni e delle opionini, infatti, la maggioranza di tutti i residenti è dalla parte della legge e dell’onestà.