Sant’Antimo, interdittiva antimafia al Centro Sportivo gestito dai Cesaro

interdittiva antimafia al centro gestito dei cesaro

Nuovi guai per la famiglia Cesaro. Adesso è arrivata infatti anche l’interdittiva antimafia per il centro sportivo di Sant’Antimo, definito il fiore all’occhiello del gruppo Cesaro Sport. Il provvedimento va ad aggiungersi alle inchieste dei mesi precedenti tra arresti, avvisi di garanzia ed il sequestro di beni per 70 milioni di euro. Aniello e Raffaele Cesaro sono ancora in carcere per l’indagine sull’area Pip di Marano, con l’accusa di aver stretto un patto con il clan Polverino. Il fratello dei due imprenditori Luigi Cesaro, parlamentare uscente di Forza Italia ed attualmente candidato al Senato, insieme a suo figlio Armando, capogruppo azzurro in regione, sono invece indagati per voto di scambio per le regionali del 2015.

Qualche giorno – come riporta Il Mattino – fa la tegola dell’interdittiva perché, si legge nel verbale sulla polisportiva sant’antimo srl, ci sarebbe “sussistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa da parte della criminalità organizzata e tendenti a condizionarne le scelte.” Il centro sportivo è utilizzato anche dalla primavera del Napoli calcio, dalla partenopea Basket e dall’associzione dilettantistica nuotatori campani. Ora gli atleti potranno continuare ad usare la struttura, che non chiuderà. Con l’atto della prefettura la polisportiva viene esclusa però da gare d’appalto con la pubblica amministrazione e viene disposta la rescissione degli appalti già assegnati. Nei mesi scorsi l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Aurelio Russo, inoltre, aveva deliberato la rescissione della gestione della struttura per canoni di locazione non corrisposti al comune e mancati pagamenti delle rate del credito sportivo. La società ha presentato ricorso al tar per chiedere la sospensiva del provvedimento della prefettura.

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