Da artigiano a imprenditore in poco tempo, confiscati 22 milioni a uomo dei casalesi

Una confisca di beni ad opera della Dia per 22 milioni di euro all’imprenditore Vincenzo Zangrillo, ritenuto vicino al clan dei casalesi. Il provvedimento, emesso dal tribunale di Latina, è stato eseguito a Formia e nelle province di Frosinone, Napoli e Isernia e ha riguardato circa 200 mezzi, 150 immobili, 21 ettari di terreni in provincia di Latina e Frosinone, 6 società, 21 conti correnti e rapporti bancari nella disponibilità di Zangrillo e dei suoi familiari.

Dalle indagini degli uomini della Direzione investigativa antimafia di Roma è emerso che Zangrillo, con un passato da fabbro e carrozziere, ha fatto registrare un’improvvisa e ingiustificata espansione economica affermandosi come imprenditore nei settori del trasporto merci su strada, del commercio all’ingrosso, dello smaltimento di rifiuti, della locazione immobiliare e del commercio di autovetture.

Un’espansione collegata, secondo gli investigatori, alle sue attività illecite, tra le quali il traffico di droga e di rifiuti illeciti, nonché l’associazione a delinquere, il riciclaggio e il traffico internazionale di autoveicoli.

Ti potrebbe interessare

Torna in alto