Lo ha spiegato al Pubblico Ministero che l’ha interrogata all’aeroporto di Capodichino, appena atterrata, ieri alle 17 e 30. “Sì, sono scappata. Ma l’ho fatto per amore“.
E’ questa la spiegazione che si nasconderebbe dietro uno dei casi di sparizione più angoscianti degli ultimi anni. 285 giorni senza Rosa di Domenico per una fuga d’amore con Alì Quasib, il 27enne pakistano residente a Brescia che l’ha portata via con sé. Rosa ha raccontato le sue ragioni e le circostanze della sua fuga con l’aiuto di una psicologa.
Dopo aver conosciuto Quasib su Facebook, in chat, se ne sarebbe invaghita e avrebbe deciso di seguirlo in Grecia e poi in Turchia, ad Instanbul, convertendosi all’Islam e lasciandosi la sua vecchia vita alle spalle. Ma è davvero così? Quando finisce il plagio e dove comincia il libero arbitrio di una 15enne condizionata negli ultimi due anni da un uomo molto più grande di lei?
Le indagini proseguono. Alì Quasib è ancora indagato per sottrazione di minore e sequestro di persona. La Squadra Mobile di Napoli, che ha condotto le indagini sulla scomparsa, sospetta che dietro la decisione della ragazza vi possa essere l’ombra del terrorismo islamico. Sul punto sono in corso gli accertamenti della Procura di Napoli. Diversi i nodi irrisolti, a partire dal furgone con cui Alì l’ha portata via da Sant’Antimo, passando per le minacce telefoniche rivolte alla famiglia dal pakistano.
“L’ho trovata in ottima forma”, ha spiegato il pubblico ministero. Nonostante il filmato girato un mese fa che la ritraeva emaciata e dimagrita, Rosa è tornata in Italia in buone condizioni di salute. Ha riabbracciato la famiglia e i parenti, ma su quello che è successo in questi 9 mesi non è ancora chiaro. Per ora, ciò che è certo è che non avrebbe subito violenze fisiche e che abbia viaggiato prima a bordo di un furgone e poi su una nave, in condizioni di “clandestinità”. per raggiungere la Grecia e infine la Turchia.
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