Napoli, ucciso dal papà a colpi di spranga: così è morto Camillo

E’ morto alle 22 e 30 in via dei Calzolai, a San Pietro a Patierno, dopo l’ennesima discussione con il padre. Se n’è andato così Camillo Liccardo. I sanitari del 118 lo hanno trovato in una pozza di sangue. Una scena raccapricciante.

Camillo si era recato a casa dei genitori per ottenere 2mila euro, soldi che gli servivano per sostenere le spese legali a seguito di una denuncia presentata contro di lui il dicembre scorso dallo stesso papà. Già in passato, a quanto pare, si era scontrato con lui e Pasquale Liccardo aveva deciso, dopo minacce e aggressioni, di denunciarlo. Ieri l’ennesimo litigio, però, è finito in tragedia.

Camillo è stato colpito più volte alla testa ed è stato ritrovato in una pozza di sangue. Ad allertare i vicini le urla dell’uomo. Prima è arrivata la Polizia di Stato e poi l’ambulanza, ma i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. La notizia si è diffusa rapidamente in città gettando nello sconforto e incredulità tutti i conoscenti della famiglia Liccardo.

Il 56enne ucciso dal papà portava turisti e turiste in giro per la città di Napoli e per la costiera amalfitana. Un lavoro che faceva da anni e con passione, che gli permetteva di guadagnare onestamente. Ma da tempo si scontrava con i familiari. Scontri furibonde, persino minacce di morte, finché Camillo non è morto sotto i colpi di spranga inferti da papà Pasquale.

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