“È una vergogna! Tavecchio non può perdere in questo modo la sua credibilità con un arbitraggio non da serie che falsa il campionato. In Inghilterra non sarebbe successo” queste le parole che esprimono tutta la rabbia dei tifosi, ormai stanchi di vedere uno scempio settimanale. Queste parole non vengono però da un tifoso, ma direttamente dall’account Twitter ufficiale del calcio Napoli, che forse dimentica, o semplicemente si pente, che quel Tavecchio sopracitato è stato appoggiato in maniera forte, fortissima, dal presidente Aurelio De Laurentiis che doveva essere il braccio destro dell’ex sindaco, pluricondannato, della Democrazia Cristiana ora a capo della FIGC.
Passando al calcio giocato bisogna commentare una partita terminata 1-1, macchiata, come detto, dall’arbitro, ma anche, se non soprattutto, da una prova atroce del Napoli che ora scivola al quinto posto in campionato e deve colmare una voragine tra se stesso e le romane per conquistare la Champions.
A segnare l’1-0 per l’Atalanta è stato Pinilla, che commette fallo su Henrique, ma l’errore non è solo del fischietto di Teramo, è anche del difensore brasiliano che si addormenta col pallone tra i piedi mostrando tutti i suoi limiti e i perché del fatto che la sua vecchia squadra stesse nella Serie B brasiliana. Il Napoli, che è in superiorità numerica perché Calvarese ha espulso Gomez, continua a fare il solito, sterile, gioco, fatto di inutili cross al centro dell’area, tutti preda della testa di Stendardo, Migliaccio e Biava, con Cigarini che salva un pallone sulla linea come aveva fatto nel primo tempo un altro ex Napoli, El Tanque Denis. Gli azzurri trovano anche un super Sportiello che para tutto, almeno fino a quando Hamsik non riesce a trovare Zapata in mezzo all’area con un gran cross che è sfruttato benissimo dal gigante colombiano. E’ 1-1, c’è tempo anche per segnare forse ma nei 4 minuti di recupero Calvarse fa giocare si e no 30 secondi. Questa però sarebbe una giustificazione perché non si può giocare con rabbia solo 10′ su 90′, è una statistica impietosa. Il Napoli domina il terreno, ma incide pochissimo. Bisogna interrogarsi sull’arbitraggio, come detto, vergognoso. Bisogna interrogarsi sulla squadra, che non si esprime al meglio. Bisogna interrogarsi sulla dirigenza di una squadra che in questa stagione non ha mostrato un minimo di rispetto verso i propri tifosi. Di ieri una sola cosa si può salvare: l’omaggio al compianto Pasquale D’Angelo.