Sant’Arpino, l’aggressore del barista era stato condannato per tentato omicidio, ma era libero di agire

Il 28enne che lo scorso 2 marzo ha cercato di uccidere un barista di Sant’Arpino con una bottiglia di champagne rotta, era stato condannato per tentato omicidio, ma era stato scarcerato e quindi era libero di riprovarci, magari con le stesse modalità. La sua vittima è ancora ricoverata in ospedale in prognosi riservata.

Nel 2007 ridusse in fin di vita un suo coetaneo in una discoteca di Giugliano, ma all’epoca dei fatti era ancora minorenne. Nel 2012 era stato scarcerato e subito aveva rapinato un benzinaio. Alexis Ippolito, questo il suo nome, ora però ha 28 anni, ed è in carcere con l’accusa di aver tentato di uccidere il barista ridotto in fin di vita una settimana fa a Sant’Arpino.

Le ragioni per cui ha colpito il barista non sono ancora note. Dopo la violenza è immediatamente scappato, ma è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. La Polizia è andata ad arrestarlo ad Arzano, dove risiede e dove vive a piede libero, nonostante le sentenze passate in giudicato. Non è cambiato molto a quanto pare da quando era ospite a Nisida nel 2007, per aver quasi ucciso di botte un suo coetaneo.

 

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