Scontri a suon di esposti alla magistratura, intrighi di palazzo e vecchie stabilizzazioni. Tutto o quasi ruota attorno all’ufficio legale del Comune, al ruolo dell’avvocato Tiziana Di Grezia. I fatti. E’ lo scorso 30 ottobre quando Giovanni Izzo, dipendente dell’Ente in servizio presso il comando della polizia municipale, protocolla un’istanza di annullamento in autotutela di una determina del 24 dicembre del 2012, con la quale l’allora dirigente del Personale, Domenico De Biase, disponeva l’immissione in ruolo a tempo indeterminato dell’avvocato Di Grezia. L’intera procedura di stabilizzazione, che riguardava anche l’attuale responsabile del settore Anagrafe, già finita a suo tempo nel mirino di alcuni dipendenti comunali, esponenti politici e sindacalisti, è ritenuta infatti illegittima. Sono sostanzialmente tre i motivi alla base della richiesta di annullamento di quei contestati atti amministrativi e che saranno alla base di una denuncia-esposto alla magistratura. Tre pagine in cui si ripercorrono le tappe di un concorso definito da Izzo “farsa, di un disegno criminoso ordito dai poteri politici, con il tacito consenso dell’ex segretario generale Ferrara, e posto in essere concretamente dall’ex dirigente Domenico De Biase”.
La storia di un concorso che destò fin da subito scalpore. La Di Grezia, secondo la ricostruzione del dipendente comunale, non poteva essere stabilizzata in quanto “non rientrante nel personale precario da stabilizzare, indicato nella delibera di giunta 264 del 2007 e che prevedeva che i soggetti stabilizzabili fossero soltanto coloro che avevano avuto “accesso alla pubblica amministrazione attraverso una procedura selettiva di natura concorsuale”. E ancora: “Il Comune di Marano ha avviato la procedura di stabilizzazione dell’avvocato Di Grezia, ancor prima di aver verificato il reale fabbisogno del personale”. Infine la giunta Perrotta – recita un ulteriore passaggio della missiva indirizzata al sindaco, al segretario generale e all’assessore al Personale – aveva previsto di stabilizzare personale con contratto di lavoro subordinato con data antecedente al 29 settembre del 2006. Soltanto nel 2010, in virtù della determina sottoscritta da De Biase, la selezione fu aperta anche a coloro che avevano maturato i requisiti di anzianità (almeno tre anni, anche non continuativi) grazie a contratti stipulati prima del 28 settembre del 2007. L’attuale assessore al Bilancio di Grumo Nevano, dietro mandato della giunta Perrotta (2 settembre 2010), avrebbe poi avallato una conciliazione davanti all’ufficio provinciale del lavoro (su istanza della Di Grezia, che era stata assunta con contratto a tempo determinato sottoscritto nel gennaio del 2007), riconoscendo la natura del rapporto di lavoro subordinato tra l’attuale responsabile dell’ufficio legale e il Comune di Marano. Un atto, quest’ultimo, che spianò la strada alla successiva stabilizzazione.
Dipendente comunale sul piede di guerra. Ma nella sua lunga e articolata disamina, Izzo pone l’accento anche su altri aspetti, a partire dall’esautoramento del dirigente Luigi De Biase, titolare delle deleghe al Personale, avvenuto nel secondo semestre del 2010, poiché “restio ad approvare gli atti prodromici all’assunzione della Di Grezia”. Nell’atto già redatto e pronto ad essere inviato in Procura si fa inoltre riferimento a un “potente uomo politico” che avrebbe sponsorizzato l’operazione. Motivazioni più o meno analoghe erano state tirate in ballo anche dal dipartimento della Funzione pubblica della Cgil. Il 4 novembre del 2010, infatti, i rappresentanti del sindacato intimarono alla giunta comunale dell’epoca di “intraprendere percorsi di valorizzazione delle risorse interne già assunte con contratto a tempo indeterminato e di tralasciare quelli dal sapore esclusivamente clientelare”. Una vicenda controversa, insomma, per la quale sono già stati chiamati a fornire spiegazioni alcuni ex funzionari dell’Ente e che potrebbe, pertanto, riservare qualche clamorosa sorpresa.
Il futuro del consulente legale Griffo. Il tutto potrebbe poi intrecciarsi in qualche modo con il destino del consulente legale Saverio Griffo. L’avvocato, arrivato al Comune durante la gestione commissariale e impegnato sul fronte delle confische e di altri delicate vicende amministrative, sembrava essere infatti ad un passo dalla riconferma. Una proroga del mandato in scadenza tra qualche giorno, accompagnato anche da una piccola quanto significativa decurtazione all’onorario del professionista aversano, ma che avrebbe tuttavia incontrato una serie di resistenze. Non da parte del sindaco Liccardo, che ha più volte manifestato piena fiducia nell’operato del legale, ma – almeno da quanto si sussurra – da politici e personaggi vicini all’Amministrazione. Chi vuole la testa di Griffo? Chi sta tramando nell’ombra, visto che l’eventuale proroga del legale non risulterebbe illegittima? E ancora: l’attuale responsabile dell’ufficio legale del Comune, l’avvocato Tiziana Di Grezia, che nei mesi scorsi avocava per sé una specifica area dirigenziale, gode della piena fiducia degli amministratori e delle forze politiche dell’attuale maggioranza?