Roma. Una folla di oltre diecimila persone si è assiepata dietro le transenne che delimitano l’accesso alla Chiesa degli Artisti, in Piazza del Popolo, per dare l’ultimo saluto a Fabrizio Frizzi, morto a 60 anni per un’emorragia cerebrale la scorsa domenica.
Piazza del Popolo è avvolta da un silenzio surreale. Nessuno manca all’appello. Familiari, amici e telespettatori, affezionati a Fabrizio, sono accorsi da ogni regione d’Italia per dare l’ultimo saluto al gentiluomo della Rai. Le esequie si sono svolte alle 12. Ma alle 10 del mattino la chiesa era già gremita.
Ieri più di 10 mila persone, fra gente comune e celebrità, hanno fatto visita alla camera ardente del presentatore, allestita nella sede Rai di Viale Mazzini. Durante l’omelia, il parroco ha ricordato ai fedeli “il dono della compassione di Fabrizio” che lo caratterizzava sicché “vent’anni fa non esitò a donare il midollo ad una bambina che non conosceva”.
Questo era il “combattente con il sorriso”: un uomo buono, che si prodigava sempre per gli altri. La cerimonia religiosa si è conclusa con una commovente preghiera scritta dai colleghi di Frizzi e letta da Antonella Clerici e Carlo Conti. Toccante, invece, la poesia recitata da Flavio Insinna che ha emozionato i presenti raccolti per l’ultimo addio a Frizzi. Poi l’uscita della bara: un applauso fragoroso ha incorniciato un momento straziante. Dietro la bara, la giovane moglie, Carlotta Montavan, che fino all’ultimo momento è stata vicina a suo marito, probabilmente stroncato da un tumore al cervello.
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