Torre Annunziata, blitz nel quadriletaro delle carceri: 7 arresti per droga. I nomi

Blitz della Polizia in mattinata a Torre Annunziata. Impiegati 70 agenti. Sette gli arresti messi a segno. Smantellata una vera holding criminale, dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, che aveva base operativa in un palazzo al civico 117 di Corso Vittorio Emanuele III, ubicato nel famigerato ”quadrilatero delle carceri”, da sempre considerato una delle più proficue ed attive piazze di spaccio.

  • 1) BRUNO Antonio di Torre Annunziata (NA) di anni 27, con precedenti di polizia per resistenza a p.u., violenza e minaccia a pubblico ufficiale, varie segnalazioni al CdS, segnalato ai sensi dell’art. 73 1 e 5 comma ed art. 75 D.P.R. 309/90 , lesioni personali, danneggiamento continuato;
  • 2) INO Aniello di Torre Annunziata (NA) di anni 22, con precedenti di polizia per resistenza a p.u., violenza e minaccia a p.u., varie segnalazioni al CdS, segnalato ai sensi dell’art. 73 1 e 5 comma ed art. 75 D.P.R. 309/90 , lesioni personali, e guida senza patente;
  • 3) NASTO Angelo di Torre Annunziato il di anni 26, con precedenti di polizia per violazione all’art. 73 comma 1 e 74 comma 2 D.P.R. 309/90, violazione al CdS, guida senza patente;
  • 4) ANTILLE Carlo di Torre Annunziata (NA) di anni 20, con precedenti di polizia per numerose violazioni al CdS e per varie segnalazioni previste dall’art. 75 D.P.R. 309/90;
  • 5) CIRILLO Raffaele d1 Torre Annunziata (NA) di anni 21, con precedenti di polizia per art. 73 D.P.R. 309/90.

La misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stata disposta nei confronti di:

  • 1) GESSOSI Giuseppe di Napoli di anni 23, con precedenti di polizia per resistenza a p.u., violazione al CdS, guida senza patente e violazione ai sensi dell’art. 75 D.P.R. 309/90;
  • 2) M. V. di Torre Annunziata (NA) di anni 21, già segnalato ai sensi dell’art. 75 D.P.R. 309/90.

Il sistema di spaccio ideato era particolarmente ingegnoso. Da una parte, infatti, le indagini hanno dimostrato che l’attività veniva svolta in maniera capillare, quasi a” domicilio” da parte dei singoli aderenti alla consorteria criminale; dall’altro ìl compendio delle investigazioni ha acclarato che lo stupefacente veniva custodito sul tetto di un inaccessibile palazzo pericolante e veniva prelevato con una canna da pesca modificata, alla cui estremità veniva posto un pendente ricoperto di nastro adesivo. In tal modo era recuperabile esclusivamente dagli spacciatori, già a conoscenza sia dell’esatta posizione della droga che del metodo per” pescarla”.

Avvenuto ciò, gli arrestati utilizzavano un ”linguaggio criptato”, noto a coloro che effettuavano • l’intermediazione ” della vendita. La merce veniva sovente definita ” maglioni • in un attenta ed evoluta metodologia di comunicazioni via SMS, ovviamente volta ad eludere e complicare le attività di riscontro; il risultato però per gli spacciatori è stato un totale fallimento, in quanto gli operatori del Commissariato di Torre Annunziata. hanno riscontrato ( sono parole contenute nella ordinanza del GIP) ”elementi probatori formidabili fondati su diuturno ed instancabile attività di osservazione e controllo ” che hanno prodotto una ” poderosa mole di elementi indiziari”.

D’altra parte le richieste dei ” clienti” erano veramente tante – centinaia di dosi di cocaina, eroina e canapa indiana sono cadute in sequestro durante il periodo di svolgimento delle investigazioni -, costringendo add1r1ttura gli indagati a rinunziare temporaneamente all’approvvigionamento, per poi riprenderlo con s1stemat1cità e scioltezza, ovvero con l’adozione di modalità operative ripetitive e reiterate, dimostrando senza ombra di dubbio almeno 30 episodi di spaccio tra i comuni di Torre Annunziata e Torre del Greco.

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