Prima gli ha sferrato una coltellata alle spalle, poi una dritta al cuore. E ancora al petto, alla pancia, infine un calcio al volto. Un omicidio brutale quello di Antonio Alezander Pascuzzo, il giovane di Buonabitacolo ucciso da Karol Lapenta che ha confessato. Sono questi i primi dettagli che emergono dall’autopsia sul corpo del 19enne italo peruviano.
L’autopsia conferma, come riporta il Mattino, che la morte risale a venerdì 6 aprile ovvero la sera della scomparsa di Antonio. Nei giorni di ansia in cui non si avevano sue notizie, era venuto fuori un video delle ultime ore del 19enne quando dopo essere sceso di casa si era recato dal tabaccaio per comprare delle sigarette. Poi il vuoto.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri c’è un appuntamento tra i due, probabilmente fissato con degli sms, al quale Lapenta arriva armato del coltello. Pascuzzo invece arriva da casa dello zio, al quale dice che sarebbe tornato subito. Secondo l’autopsia il primo fendente è alla spalla poi quello fatale al cuore. Pascuzzo viene trascinato per circa 50 metri e poi gettato nel canale, senz’acqua, Peglio. La bicicletta della vittima è stato poi gettata da una finestra all’interno della palestra in disuso. I segni del trascinamento sono evidenti sul corpo del giovane italo peruviano. Il ragazzo è stato infatti trovato con lividi evidenti su gambe e bacino.
Karol Lapenta è stato fermato nella notte tra sabato e domenica e nel corso dell’interrogatorio ha ammesso le sue responsabilità. Ora si trova in una cella del carcere di Potenza accusato di omicidio volontario pluriaggravato dai futili motivi e crudeltà, occultamento di cadavere e rapina aggravata. Il 18enne ha raccontato agli inquirenti di aver ucciso il suo amico la sera stessa in cui è scomparso. Gli ha tolto la vita colpendolo più volte con un coltello per impossessarsi della marijuana che probabilmente avrebbe dovuto acquistare dalla vittima.