C’è un silenzio surreale nel quartiere Parioli, di Roma. A distanza di due giorni dal misterioso decesso di Giuseppe De Vito Piscicelli, il 22enne trovato morto nella sua camera da letto forse per overdose, le indagini proseguono incessantemente.
E’ proprio da due giorni che i sospetti convergerebbero sulla sua fidanzata, Emma G., attualmente indagata per il decesso del ragazzo. “Ci amavamo davvero”, spiega la ragazza ai microfoni. “Pensavamo di trascorrere la vita assieme”, Emma non riesce ad aggiungere altro. Ora ha solo un aggettivo per descriversi: “Distrutta”.
Tra loro, una frequentazione di un mese e mezzo. Della frase scritta sul petto di lui con un pennarello color arancione – “Mi hai lasciata sola tutta la notte: mi vendicherò” – non dice. Quella scritta, per quanto inquietante possa essere, è stata tracciata ancora prima che il giovane Giuseppe morisse. Dunque nessun rito macabro, forse un gioco tra innamorati. Forse un segreto da ricondurre quando Giuseppe era in comunità.
E proprio in comunità i due ragazzi si erano conosciuti, a fine marzo. E’ stato amore a prima vista. Lui era arrivato prima nella struttura situata a sud di Roma. Aveva già avuto altre esperienze in comunità. Aveva già provato il metadone e il suo fisico non avrebbe reagito come ci si attendeva. Una sostanza che alla fine gli è stata fatale, soprattutto perché assunta in dose massiccia.
Il pm Mario Dovinola la convocherà nei prossimi giorni. Intanto, la Procura ha deciso di acquisire i documenti clinici del Sert di Montesacro, frequentato dalla ragazza.
Al vaglio del pm, la procedura seguita dai medici, che verranno ascoltati come testi. Dai primi risultati dell’autopsia emergerebbe che il giovane sia morto per un cocktail di stupefacenti e farmaci.
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