Acerra. E’ stata condannata in via definitiva per violenza sessuale Patrizia R., la 37enne che ha costretto le due figlie del compagno ad avere rapporti sessuali oltre che con il loro padre, anche con il loro vicino di casa.
La vicenda che ha sconvolto un’intera città continua a suscitare numerose polemiche. Gli abusi sulle minori sarebbero stati consumati quando entrambe avevano rispettivamente 8 e 6 anni. In alcuni momenti – come riporta Edizione Caserta – era presente anche la stessa donna, che è riuscita ad evitare l’arresto almeno fino a ieri mattina.
Secondo l’accusa, dunque, la donna assisteva alle violenze sessuali senza intervenire e senza opporre resistenza. Gli uomini venivano in casa per stuprare le piccole e lei assisteva. In alcuni casi avrebbe addirittura partecipato attivamente agli abusi e minacciato le bimbe affinché non parlassero e subissero le violenze in stato alterato di coscienza mediante la somministrazione di droghe. I fatti si sono verificati nel 2008 tra Acerra e Marigliano. Insieme a lei, risultano giudicati con sentenza un 76enne, Antonio G., vicino di casa di lei, condannato a oltre 10 anni di reclusione, l’algerino M.R., condannato a 18 anni, e una donna di origine polacca, madre biologica delle due bimbe stuprate.
Gli agenti della polizia del commissariato di Acerra hanno dato esecuzione, infatti, al provvedimento di esecuzione per la carcerazione emesso dalla procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli nei confronti della 37enne, con precedenti di polizia. La donna, che ha evitato il carcere per 4 anni grazie a diverse maternità, dovrà scontare una pena di 11 anni e 9 mesi per i reati di atti sessuali con minorenni aggravati dall’uso di sostanze gravemente lesive della salute della vittima.
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