Movida far west a Napoli. Si stringe il cerchio attorno agli autori della sparatoria a Chiaia consumata novembre scorso e del pestaggio sul lungomare, accaduto poche settimane fa. Identificati i membri delle gang.
Era la notte tra sabato 18 e domenica 19 novembre, quando a via Carlo Poerio furono esplosi alcuni colpi di pistola. Due gruppi di giovani legati a note famiglie criminali si fronteggiarono, intorno mezzanotte.
La sparatoria ebbe come conseguenza il ferimento di sei ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 19 anni. Alcuni di loro furono raggiunti dai proiettili; altri, invece, da alcune coltellate.
Stando alla ricostruzione delle forze dell’ordine, a scatenare quella furia sarebbe stato un alterco sfociato poi in sangue tra i due gruppi, provenienti da Fuorigrotta e da San Giovanni a Teduccio. In carcere finirono un 20enne, Giuseppe Troncone, figlio del presunto boss Vitale, a capo della cosca attiva a Fuorigrotta.
Il secondo episodio di movida violenta, invece, risalirebbe a pochi giorni fa. Era un sabato sera, quando sul lungomare si scatena l’inferno. Ancora una volta i protagonisti sono gruppi composti da giovanissimi.
Almeno una decina di ragazzi aggredirono a suon di calci e pugni due coetanei del Rione Sanità, sotto gli occhi di centinaia di presenti. Da quel pestaggio, ne rimase gravemente ferito un 17enne. Zigomo e setto nasale rotti.
Anche in questo episodio, le indagini hanno fatto passi in avanti. Pare, infatti, che tre aggressori siano stati identificati. Restano però tutti gli interrogativi. Mai come in questo periodo la Procura della Repubblica ordinaria, come quella che fa capo al Tribunale dei minori, è interessata ai fascicoli circa la nuova microcriminalità napoletana.