Avezzano. Dieci persone sono state arrestate, tre portate in carcere e sette ai domiciliari sulla base di un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Avezzano, su richiesta della Procura marsicana, dagli uomini della Guardia di Finanza dell’Aquila.
Gli arrestati sono ritenuti responsabili a vario titolo di frode processuale (art. 374 c.p.), corruzione (319 c.p.), falsità materiale ed ideologica commessa da pubblici ufficiali in atto pubblico (artt. 476 e 479 c.p.), frode assicurativa ( art. 642 c.p.), truffa ai danni dello Stato (art. 640 c.p.) e favoreggiamento (378 c.p.). L’indagine è iniziata da mirati accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Avezzano nei confronti di soggetti pubblici e privati presenti sul territorio operanti nel settore sanitario.
Si tratta di 3 custodie cautelari in carcere e 7 ai domiciliari. I fatti contestati si riferiscono alla attività di un medico avezzanese del CIM (centro di igiene mentale) il quale avrebbe rilasciato certificazioni attestanti false patologie in favore di una ventina di persone che le avrebbero utilizzate per fini pensionistici, assenze dal lavoro e fruizione di misure alternative o sostitutive alla detenzione.
I provvedimenti di custodia cautelare sono stati emessi nei confronti di Arnaldo Aratari, 60 anni, di Gioia, Angelo Gallese, 62, di Avezzano, Orlando Morelli, 43, di Avezzano, tutti in carcere, Tiziana Mascitelli, 52, di Gioia, moglie di Aratari, Guglielmo Mascitelli, 90, di Gioia, suocero di Aratari, Luigi Maiello, 48, di Avezzano, Maria Palma Di Biase, 64, di San Benedetto, Gino Arioli, 65, di Ortucchio, Mario Panunzi, 72, di Avezzano, ex assessore regionale, Giuseppe Agostinacchio, 52, di Roma. Ci sono poi otto persone indagate senza provvedimenti, tra cui politici, un avvocato di Carsoli e anche persone delle forze dell’ordine. Tra gli otto indagati a piede libero figura in nome del consigliere provinciale Gianluca Alfonsi, residente a Gioia dei Marsi.
Tra i destinatari delle misure anche l’ex brigadiere dei carabinieri in congedo dal 22 novembre 2016 Giuseppe Agostinacchio (ritenuto responsabile di corruzione, per aver elargito una somma di danaro in cambio di certificazione medica di comodo). Anche l’appuntato scelto dei carabinieri di Collarmele, già in congedo dal 30 giugno 2017, Carmine Macerola, che invece è ritenuto responsabile di favoreggiamento personale per aver individuato una microspia nell’ufficio del medico indagato dandogliene notizia.
Indagato anche il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi. Gli altri indagati sono l’imprenditore sanitario Arnaldo Aratari di Gioia dei Marsi, Angelo Gallese di Avezzano, Tiziana Mascitelli di Gioia dei Marsi, Guglielmo Mascitelli di Gioia dei Marsi, Luigi Maiello di Avezzano, Maria Palma Di Biase di San Benedetto dei Marsi, Paolo Di Bella di Avezzano, Gino Arioli di Ortucchio, Njiac Shahini di Avezzano, Orlando Morelli di Avezzano, Ida Morelli di Avezzano, Mario Panunzi di Avezzano, Paola Fracassi di Avezzano, Mauro Arcangeli di Carsoli, Raffaele La Russa di Catanzaro.