Ennesimo omicidio-suicidio, questa volta a San Miniato, in provincia di Pisa Un calciatore, Federico Zini di 25 anni, ha ucciso la ex fidanzata, Elisa Amato, 30 anni, a colpi di pistola e poi si è suicidato.
I corpi dei due sono stati trovati stamani, poco dopo le 9, in un parcheggio a San Miniato dove lui abitava. La pistola, usata dal 25enne per sparare alla donna e poi suicidarsi, sarebbe regolarmente detenuta dal ragazzo da non molto tempo, dopo aver ottenuto un permesso per uso sportivo.
Zini avrebbe aspettato la donna sotto casa la notte scorsa: intorno alle 3, quando lei è rincasata, i due avrebbero litigato e lui l’avrebbe costretta a salire sull’auto di lei, con la quale si è diretto verso San Miniato.
L’allarme sarebbe arrivato da alcuni cittadini di Prato, i quali avrebbero sentito le urla concitate della coppia in mezzo alla strada. Qualcuno avrebbe riferito di aver sentito anche colpi d’arma da fuoco, prima di vedere un’auto fuggire a forte velocità.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che però non hanno trovato nessuno: le ricerche hanno permesso ai militari di risalire al nome della donna, che non aveva fatto rientro a casa.
Poco dopo, nei pressi dell’abitazione di Elisa, è stata trovata l’auto del suo ex. Stamane la terribile scoperta: i cadaveri rinvenuti nell’auto della 30enne in sosta in un parcheggio a San Miniato.
Al momento non è chiaro se l’uomo abbia ucciso l’ex a Prato oppure abbia sparata una volta raggiunto il parcheggio, dopo aver percorso una cinquantina di chilometri, prima di puntare l’arma contro di sé e aprire il grilletto, uccidendosi.
Stando ad alcune informazioni trapelate, non risulerebbe che tra i due, dopo la fine della relazione, ci fossero stati litigi. Più volte il 25enne avrebbe provato a riavvicinarsi alla donna senza riuscirci. E non risultano denunce da parte della 30enne.
Zini aveva iniziato la sua carriera nelle giovanili dell’Empoli come attaccante. Dopo alcune esperienze in Lega Pro e in serie D, aveva deciso di cercare fortuna all’estero ed era andato a giocare anche in Mongolia, a Malta, nelle Filippine e in Bulgaria, prima di rientrare in Italia, dopo un infortunio.