Abusi sessuali anche nei conventi femminili. “Sono stata abusata anche sessualmente da una suora in Spagna, anch’essa di nazionalità cilena: era la mia superiora”, ha raccontato una ex suora, Consuelo Gomez, uscita l’anno scorso alla Congregazione delle sorelle del Buon Samaritano dopo aver subito soprusi sia in Cile, che in Spagna.
Ieri la Chiesa cilena ha chiesto ufficialmente perdono a Consuelo per tutto il male che le è stato inflitto, per la mancanza di cura e per non avere dato seguito alle denunce, istruendo un processo interno.2
La Conferenza episcopale cilena ha manifestato “con dolore il riconoscimento delle gravi mancanze dentro alle comunità religiose”. Ma non è tutto: la donna ha confessato di esser stata trattata come una schiava, di essere spiata, di non avere avuto accesso ad adeguate cure, per un certo periodo è stata persino in isolamento, fino a che non è caduta in una grave forma di depressione”.
Una situazione a dir poco omertosa. Tutti erano a conoscenza, ma nessuno ha aiutato la vittima: “L’abuso fu reiterato e anche se tutti sapevano di questa situazione, nessuno mosse un dito. Facendomi sentire colpevole di quello che mi stava accadendo”.
Ma per fortuna c’è chi le è stata accanto. Un gruppo delle ex vittime del prete cileno Karadima, lo stesso che in questi mesi hanno aiutato Papa Francesco a denunciare la piaga degli abusi nel mondo religioso.