Chiaiano, Gaetano pestato davanti la metro: Liberi due aggressori

Napoli. Sono tornati in libertà due dei nove ragazzi che il gennaio scorso fuori all’uscita della metropolitana di Chiaiano assalirono un loro coetaneo con estrema violenza provocandogli danni molto gravi, tra cui vari traumi e una lesione alla milza che ne ha reso necessaria l’asportazione mediante intervento chirurgico.

I ragazzi erano agli arresti da gennaio e dopo un mese in comunità hanno ricevuto la misura cautelare della permanenza in casa, che uguaglia gli arresti domiciliari degli adulti, ovviamente con la condizione di uscire di casa solo e esclusivamente per recarsi a scuola.

Oggi i ragazzi sono tornati in libertà grazie al giudice del Tribunale per i minorenni Pietro Avallone che ha accolto positivamente l’appello dell’avvocato Giovanni Rendina, valutando la condotta dei due ragazzi durante questi sei mesi dal loro arresto e disponendo quindi la loro scarcerazione aggiungendo una direttiva che obbliga i ragazzi a non frequentare pregiudicati.

I due ragazzi, originari di Chiaiano, iscritti ad un istituto tecnico al centro di Napoli, attenderanno da liberi il processo stabilito per settembre.

Durante la prima udienza con rito diretto i due minorenni in presenza dei genitori della vittima chiesero perdono poiché pentiti e addolorati per non aver ostacolato il raid: loro infatti non furono gli esecutori materiali della rissa, ma nonostante ciò sono ritenuti complici dall’accusa per esser rimasti lì a guardare il branco che in nove contro uno si scagliava contro il ragazzo impotente, colpendolo con calci e pugni, per poi inseguire i due cugini del malcapitato che erano riusciti a sfuggire dalla furia del gruppo.

Tutto ciò avvenne fuori alla metro di Chiaiano sotto gli occhi di chi passava nella folla che anima la stazione senza offrire soccorso al povero ragazzo: da allora dopo sei mesi le indagini sono state rapide ed è stato fissato il processo con rito immediato. I nove imputati hanno chiesto perdono e dichiarato di essersi pentiti per quello che hanno fatto e sperano nella messa alla prova, pertanto in attesa dei programmi riabilitativi che dovranno affrontare ognuno di loro la deliberazione del processo si terrà a settembre.

Forti  sono state le parole spese dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione politiche sociali, riguardo questa vicenda:”I responsabili di reati del genere andrebbero allontanati dai luoghi in cui li hanno commessi e anche dalle loro famiglie qualora si accerti che non sono state capaci di educare i minori”. Conclude poi il suo discorso dicendo che ad un giusto recupero vi sia anche una giusta punizione per non far passare atti del genere come “bravate” senza conseguenze giudiziarie.

 

 

 

 

 

 

Ti potrebbe interessare

Torna in alto