Villaricca. Risale al 18 maggio scorso la dichiarazione ufficiale del dissesto finanziario del Comune di Villaricca. Da allora sulla cittadina a nord di Napoli sembra essere calato il silenzio. Cassa bloccata, pochissimi interventi, atti formali da parte della giunta e profilo basso dall’amministrazione targata Punzo. Dopo circa 2 mesi in questa fase di stallo arriva l’appello del consigliere di minoranza Tobia Tirozzi. Senza una progettazione chiara, l’esponente dell’opposizione propone anche le dimissioni di consiglio comunale e giunta.
“Dopo l’approvazione del dissesto c’è un silenzio atroce. – dice – Un silenzio che arriva alle orecchie di tutti e soprattutto a noi facciamo parte attiva della politica. Infatti in questi giorni vorrei spostare l’attenzione perchè siamo quasi tutti rassegnati al fatto che non si può fare più nulla a Villaricca. Per me invece qualcosa si può ancora fare ed ho appena protocollato due iniziative. Ovvero parlare dei giovani, anche perchè non c’è ancora una programmazione estiva, e parlare di raccolta differenziata. Argomenti distinti ma che possono portare risultati positivi alla città pur non avendo soldi.”
“Il servizio di raccolta già lo facciamo e si può sempre migliorare, sensibilizzando i cittadini. – aggiunge Tirozzi – Poi i giovani a Villaricca esistono, quindi perché non parlare di loro? Perchè non parlare di questo forum che si è costituito e nulla ha fatto? La giunta è presente o fa solo atti di passaggio di scrivania? Non c’è progettualità e programma elettorale che si sta rispettando.”
“A prescindere dal dissesto. – sottolinea l’esponente di minoranza – Abbiamo fatto questa operazione verità ma ora basta. Iniziamo a fare i fatti, anche piccole cose ma facciamole. Pochi giorni fa c’è stata l’inaugurazione di una casa dell’acqua ma non l’ha saputo nessuno. Come mai? Perchè la giunta ha questo tono basso? Quindi qualcosa non va. Lo dicevo anche in consiglio: votiamo il dissesto responsabilmente ma andiamo tutti a casa. Allora facciamolo da casa nostra, – conclude Tirozzi – facciamo i cittadini e non più gli amministratori”.