Sequestro dell’Italy Village di Baia Domizia, il Riesame conferma i siglli

Sequestro dell’Italy Village di Baia Domizia, arriva la decisione del Riesame. Il 6 giugno scorso i Carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca e della Stazione di Baia Domizia, unitamente ai Finanzieri della Compagnia di Mondragone, eseguivano un decreto di sequestro preventivo del GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica, con il quale si disponeva il sequestro preventivo ai fini della successiva confisca di circa una cinquantina di unità immobiliari site all’interno del complesso turistico Italy Village ubicato nel Comune di Sessa Aurunca nel Casertano – località Baia Domizia.

Gli immobili venivano sequestrati perché oggetto, negli anni 2014 – 2015, di una speculazione edilizia conseguente ad un’opera di lottizzazione abusiva posta in essere da Luigi Mennillo ( classe ’71 di San Cipriano d’Aversa), imprenditore del settore edile ora residente in Sessa Aurunca. che acquistò ad ottobre 2014 l’intera quota di partecipazione de “La Serra Resort” società “veicolo” appena divenuta proprietaria dell’intero villaggio turistico Italy Village di Baia Domizia (ex villaggio La Serra), costruito alla fine degli anni ’60 in “Zona Residenziale Turistica” del Comune di Baia Domizia, peraltro sottoposta dal 2000 anche a vincolo turistico con apposita legge regionale.

Le indagini coordinate dal Sostituto Procuratore Domenico Musto della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere,  permettevano di accertare che il Mennillo, appena entrato in possesso della struttura alberghiera, con più operazioni catastali provvedeva a frazionare il compendio immobiliare in più subalterni, lasciando un corpo principale e una serie di bungalow in muratura di diversa metratura con destinazione alberghiera e creando 43 subalterni (poi divenuti 39) con destinazione residenziale “economica” (categoria catastale A/4), così da poter poi vendere questi ultimi bungalow a privati acquirenti, cosa che di fatto avveniva.

Ciò comportava la perdita della unitaria destinazione d’uso turistica della struttura che diveniva, almeno in parte, residenziale in violazione della vigente normativa urbanistica, integrando pertanto il reato di lottizzazione abusiva previsto e sanzionato.

Molti degli acquirenti proponevano ricorso avverso tale sequestro, ed in data 9 luglio il Tribunale del Riesame, dopo aver riunito i ricorsi di tutti gli interessati, si esprimeva rigettandoli, confermando il provvedimento e confermando la solidità dell’impianto accusatorio e il decreto di  sequestro preventivo disposto dal gip a seguito delle indagini effettuate da Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere retta dal Procuratore Capo Maria Antonietta Troncone

In ultimo, seppur nel caso in esame “prima facie” non siano state riscontrate condotte poste in essere dagli acquirenti che concretizzino un concorso nel reato di lottizzazione abusiva, sono attualmente in corso ulteriori accertamenti tesi soprattutto a chiarire la correttezza delle trascrizioni degli atti di acquisto degli immobili, effettuate dai notai in relazione a questa vicenda.

 

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