Era stata condotta in un luogo recondito della città da alcuni suoi coetanei, dove poter approfittare di lei. Mai una 14enne della provincia di Palermo avrebbe immaginato di essere poi stuprata.
La Polizia di Stato ha eseguito la misura cautelare della permanenza in casa, disposta dal Tribunale per i Minorenni di Palermo, nei confronti di tre minori, due quindicenni e un diciassettenne, ritenuti responsabili del reato di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una giovane quattordicenne.
A eseguire il provvedimento e svolgere le indagini – come riporta NewSicilia.it – sono stati i poliziotti della Sezione di Polizia Giudiziaria presso il Tribunale per i Minorenni che hanno fatto luce su un grave episodio di violenza di gruppo, in occasione delle ultime festività carnascialesche.
In quella circostanza, in un centro della provincia palermitana, i tre giovani – successivamente identificati dai poliziotti – raggiunsero un luogo appartato e periferico insieme alla vittima che, senza opporre resistenza, si unì alla comitiva di conoscenti.
Sottomessa dall’inferiorità numerica e dalla soggezione psicologica, fu costretta a subire una violenza di gruppo da parte dei tre ragazzi. Giunti in soccorso della ragazza due amici, perché avvisati dal passaparola di alcuni coetanei.
Solo a distanza di qualche giorno la vittima ha trovato la forza di confidare ai genitori l’orrore vissuto, e coinvolgere gli agenti, coordinati dal sostituto procuratore della Procura per i Minorenni Dr. Guardì. Attraverso le testimonianze della 14enne e dei testimoni, nonché l’acquisizione del traffico telefonico relativo alle utenze degli indagati e la loro localizzazione, i poliziotti sono riusciti a individuare e a assicurare alla giustizia i tre giovani, incensurati e residenti nello stesso luogo dove si è consumata la violenza.