Svolta nelle indagini sulla morte di Pamela Mastropietro. Durante l’interrogatorio tenuto stamattina davanti al procuratore capo di Macera,ta Innocent Oseghale ha confessato di aver sezionato lui il corpo della giovane. Ha però spiegato di non aver ucciso la giovane romana, rigettando anche l’accusa di violenza sessuale. Il nigeriano, assistito dal suo avvocato Simone Matraxia, avrebbe raccontato, secondo quanto riportato da Remo Croci, inviato di ‘Quarto Grado’: “Una volta a casa Pamela si è iniettata l’eroina e subito dopo si è sentita male. Ho chiesto aiuto a Anthony, un mio amico, al telefono. Lui mi ha suggerito di gettarle sul corpo dell’acqua fredda e di chiamare l’ambulanza. Ho avuto paura. Lei non rispondeva più”.
“Sono uscito a fare delle consegne. Quando sono tornato lei era morta” – ha proseguito ancora Innocent Oseghale – “Sono uscito a comprare un sacco per nascondere il corpo. Non ci sono riuscito perché il sacco era piccolo. Ho preso così la decisione di sezionare il corpo. Non l’avevo mai fatto prima. Ho nascosto i resti in due valigie e le ho portate con un taxi verso Sforzacosta ma ero al telefono e non mi sono accorto di aver superato il paese e così ho chiesto al tassista di lasciare le due valigie lungo il fossato. Temevo la reazione della mia compagna”, ha concluso il nigeriano, che di fatto si è addossato ogni responsabilità rispetto agli orrendi fatti di Macerata.