II caldo eccessivo è molto più che un semplice fastidio. Prova ne sia che, nei mesi estivi, quasi un quarto degli accessi in pronto soccorso è dovuto al colpo di calore, uno stress termico intenso al quale la normale capacità dell’organismo di regolare la temperatura non riesce più a far fronte. Le conseguenze possono essere molto serie, soprattutto per reni, muscoli e cervello. Nei casi più gravi, se la febbre sale oltre i 45 °C, il colpo di calore può risultare letale.
I bambini e gli anziani sono più vulnerabili, perché la loro termoregolazione è meno efficiente. «Nei bambini, infatti, la superficie corporea, che con il sudore contribuisce a regolare anche la temperatura, è più ridotta», dice Antonino Reale, responsabile di pediatria dell’emergenza all’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Inoltre, i più piccoli non riescono a comunicare chiaramente se hanno sete, e questo aumenta il rischio di disidratazione.
I sintomi più comuni sono:
- alta temperatura corporea (41-43°C)
- pelle calda e secca al tatto (la sudorazione è assente nel 50 per cento dei casi)
- vertigini, mal di testa, agitazione, aggressività, allucinazioni che possono precedere la perdita di coscienza.
- Il viso diventa bluastro, il respiro è accelerato, il cuore batte disordinatamente e la pupilla appare dilatata. La pressione può abbassarsi a tal punto da portare allo svenimento.
Cosa fare
É necessario trasportare subito la persona in un luogo fresco, ombroso e possibilmente ventilato. Va quindi sdraiata sulla schiena con le gambe sollevate. Per abbassare la temperatura è necessario:
- eliminare gli abiti
- immergere la persona in acqua fredda massaggiando la pelle e le estremità oppure esporre la persona a un ventilatore (o ad un asciugacapelli) strofinando contemporaneamente la pelle con una soluzione salina alcolica ghiacciata
- portare il colpito in ospedale il più rapidamente possibile.
Se non si ha la possibilità di immergere completamente la persona in acqua fredda, con un asciugamano o un panno imbevuti di acqua fredda è necessario tamponare più volte il corpo del colpito allo scopo di far scendere la temperatura. Ogni volta che l’asciugamano diventa tiepido va nuovamente immerso in acqua fredda. Se possibile, è bene anche mettere una borsa di ghiaccio sulla testa.
La temperatura corporea va tenuta costantemente sotto controllo: se scende al di sotto dei 38 gradi è bene sospendere gli impacchi e asciugare la persona. Se la temperatura risale, invece, è necessario riprendere l’operazione di raffreddamento.
È bene controllare frequentemente le persone a rischio, soprattutto i bambini e gli anziani, e accertarsi che stiano in ambienti freschi ed assumano una quantità idonea di liquidi.
Prevenzione
Ci sono alcuni consigli che possono essere seguiti per una giusta prevenzione:
- limitare l’attività fisica nelle ore più calde della giornata
- programmare un periodo di acclimatazione che preveda un aumento graduale dell’attività fisica, tenendo presente che una perfetta acclimatazione si realizza nel corso di qualche settimana
- equipaggiarsi in modo appropriato: in ambienti caldo-umidi indossare abiti larghi e leggeri di colore chiaro; gli indumenti sudati vanno sempre sostituiti con altri asciutti
- bere abbondantemente prima e durante gli sforzi; le bevande devono reintegrare anche le perdite di sali e vanno quindi addizionate con sale da cucina (cloruro di sodio).