Il rischio di contagio ha fatto temere il peggio. Così i volontari delle associazioni che si occupano del campo rom di Giugliano hanno deciso di correre immediatamente ai ripari. Una famiglia, madre, padre e due figli, residenti nel campo situato lungo la circumvallazione, il cosiddetto “fosso”, è stata condotta subito all’ospedale Cotugno, specializzato in malattie infettive. Lì, dopo gli accertamenti, così come testimoniano i componenti delle associazioni, sono stati trovati positivi allo streptococco beta emolitico, un batterio che provoca macchie, vesciche e pus sulla cute insieme a febbre e dolori, virulento, pericoloso e facilmente trasmissibile. L’allarme è scattato qualche giorno fa.
“Le condizioni igieniche del campo sono disastrose – ha spiegato Pina Tommasielli dell’associazione Nuovi Orizzonti – Ci siamo accorti di questo caso e siamo corsi subito ai ripari. La famiglia presentava macchie su tutto il corpo, vescicole e pus. Abbiamo allertato subito la Prefettura, il Comune e l’Asl per chiedere un intervento urgente. Ci siamo rivolti anche all’Unicef”. I medici del nosocomio napoletano hanno immediatamente curato l’infezione e dimesso i pazienti. Per gli altri residenti del campo invece è stato messo in atto un protocollo da parte dell’azienda sanitaria che prevede la somministrazione di farmaci. Ad una quarantina di persone circa verranno somministrati antibiotici per evitare lo scoppio dell’infezione.
Intanto è anche iniziata una indagine epidemiologica per comprendere come si sia potuto diffondere il batterio. I medici attendono quindi i risultati delle indagini effettuate sui pazienti per giungere ad una diagnosi definitiva. C’è molta cautela ma è tutto sotto controllo anche se si è temuto il peggio, soprattutto per i 200 minori, soggetti maggiormente sensibili a infezioni del genere. Le condizioni igieniche del campo si sa non sono delle migliori. La causa dell’infezione potrebbe essere stata proprio la sporcizia e, il caldo di questi giorni, non ha aiutato. Nel campo noto come “fosso” ci sono 350 persone. Una popolazione non esigua che vive in uno stato di sporcizia quasi disumano, tra rifiuti e topi.
“Lì c’è una emergenza igienica – continua Pina Tommasielli – Non si può più andare avanti così. Avrebbero dovuto costruire un eco villaggio ma i fondi, 700 mila euro, non sono sufficienti. Intanto ci sono bambini che non vanno a scuola e molti minori che vivono in condizioni igieniche precarie. Abbiamo allertato l’unicef. La mia associazione insieme ai “Girasoli dell’est” e “Arrevutammece” sta facendo di tutto per quel campo”.
Intanto dall’Asl fanno sapere che solo il minore 14enne, che non frequenta nessun istituto scolatico, è risultato positivo al batterio: “L’Azienda Sanitaria ha ricevuto nella giornata di ieri una comunicazione da parte di un medico di un’associazione di volontariato che segnalava un caso di un ragazzo di 14 anni, residente presso il campo Rom di Giugliano, affetto da dermatite da streptococco. L’infezione, dovuta probabilmente alla scarsa igiene personale, è già stata valutata dai medici del Pronto Soccorso dell’ospedale Cotugno che hanno rimandato a casa il ragazzo per cure domiciliari. I medici del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Napoli 2 Nord hanno avviato le procedure standard previste in questi casi, contattando la famiglia del piccolo mediante il rappresentante dell’Associazione di volontariato indicato quale riferimento nella segnalazione.
La comunità dei rom residenti nel campo di Giugliano ha quali riferimenti abituali l’ambulatorio per Stranieri Temporaneamente Residenti e il Pronto Soccorso dell’ospedale San Giuliano”