Omicidio Ruggiero, stamattina processo a Guarente. Il pm: “Ergastolo per il killer”

Aversa. Si è svolto in tarda mattinata il processo a carico di Ciro Guarente, accusato di aver ucciso e fatto a pezzi Vincenzo Ruggiero, attivista 25enne gay di Parete, nel luglio 2017.

Cadono perentorie in aula le parole del sostituto procuratore Vittorio Petronella, che ha avanzato la richiesta dell’ergastolo. L’ex militare, prima che cominciasse l’udienza nel tribunale di Napoli nord, con rito abbreviato, ha letto un documento chiedendo scusa del dolore provocato alla famiglia di Vincenzo. Tra i presenti la madre e i fratelli della vittima.

“Non so come sia potuta succedere una cosa simile”, ha spiegato in aula, di fronte al giudice Fabrizio Finamore, il killer del 25enne. Il giudice Finamore in queste ore è in camera di consiglio. La difesa dell’assassino ha chiesto per lui la pena minima di 16 anni e mezzo di carcere. I resti di Vincenzo Ruggiero furono trovati in un garage di Ponticelli, a Napoli, dopo varie indagini condotte dai carabinieri di Aversa.

Alcuni resti del giovane, tra i quali una parte del cranio, non sono mai stati ritrovati. Dopo aver smembrato il corpo del giovane, Guarente lo immerse in un impasto di cemento, poi condensato e apparso poi agli inquirenti come un muretto interno del box auto di Ponticelli.

 

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