Orecchie mozzate e dita tagliate. Agivano così entrando nelle case e sottoponendo a tortura famiglie e coppie di coniugi sorprendoli nelle vilette abruzzesi. Un modus operandi degno di una scena di Arancia Meccanica o di un film di Quentin Tarantino. Ma è è finita a Casal di Principe la fuga dell’ultima “belva” di Lanciano, il capo banda che avrebbe materialmente usato violenza contro moglie e marito. Alexandru Bogdan Colteanu, 23 anni, è stato arrestato dalla Polizia di Stato della Questura di Caserta mentre tentava di scappare nelle campagne.
Anche lui, come gli altri tre, era diretti in Romania. La banda, che ha aggredito la coppia di coniugi di Lanciano, in provincia di Chieti, era un gruppo criminale organizzatissimo, ognuno con un ruolo ben preciso. Ma sopratutto con una caretteristica spietata: stesso cinismo e indifferenza, sentimenti mostrati anche su Facebook, in foto che li mostrano sorridenti mentre consumano una birra in spiaggia o sono al bar.
La svolta dopo la cruenta sequenza nella villa dei Martelli. Colteanu ha tentato di ottenere contatti con il circuito di ricettatori per “piazzare” uno degli orologi rubati quella notte. Soldi che poi sarebbero serviti per proseguire la fuga. Ma proprio questo movimento ha permesso alle forze dell’ordine di individuare la banda e porre l’anello mancante ad un’indagine che andava avanti da tempo, da prima dell’aggressione violenta nella villa del chietino.
Con l’arresto dei banditi, Carlo Martelli, uno dei due coniugi aggrediti, tornerà nella sua casa con una preoccupazione in meno: “La notizia mi rende più sereno e mi restituisce una maggiore tranquillità nel rientrare a casa. Adesso davvero non vedo l’ora” Non cambia nulla per Domenico Iezzi, il commerciante al quale è stato tagliato un dito: “Mentre era lì a gonfiarmi di botte pieno di sangue uno di loro ha alzato leggermente il passamontagna, e mi ha urlato di non guardarlo: non so – conclude – forse, ce la potrei fare. Fatemi vedere qualche foto”. Una banda senza scrupoli, che terrorizzava le vittime fino a lasciare segni perenni sul corpo, dita mozzate e lobi tagliati con le forbiti. Scene macabre sulle quali gli investigatori stanno ponendo particolare attenzione.