Come se non bastassero i veleni ad inquinare l’agricoltura della Terra dei Fuochi, anche il freddo ed il gelo stanno facendo la loro parte a danno dell’ortofrutta di Napoli e provincia. Grandine insistete e cambio di temperatura repentino, hanno distrutto quasi il 30% degli ortaggi già pronti per essere raccolti. Le colture più colpite: melanzane, carciofi, insalata, finocchi, spinaci, broccoli e peperoni. Mentre, invece, buona parte dei melati di Giugliano sono ridotti a brandelli a causa della grandine.
I danni.
Ancora non sono stati stimati i danni precisi, ci vorrà del tempo perché si possa avere un quadro preciso. Secondo dati provvisori, si parla di almeno cento milioni di euro per tutta l’agricoltura meridionale, particolarmente colpita proprio quella Campana, dove i danni ammonterebbero ad almeno 20milioni di euro. Pressapoco otto aziende agricole della Terra dei Fuochi, nell’area a nord di Napoli, sembra siano state messe in ginocchio dai fenomeni atmosferici che stanno interessando l’intera zona. I prodotti agricoli ormai persi, erano già stati piazzati nel mercato e pronti per la distribuzione, perché prossimi alla raccolta. Si tratta quindi di un ingente danno per l’economia locale, un’economia che risente già forti disagi a causa della psicosi scatenatasi rispetto ai prodotti dei paesi compresi tra Napoli e Caserta. Un’ ulteriore tegola sulla testa per una terra già abbondantemente martoriata e piegata da mille emergenze.