Napoli. Prima del 2020 non si sarebbe potuta sottoporre ad una Tac urgente al cranio. La risposta sconcertante dell’Asl a una 98enne, Nunzia Esposito, ha indotto la famiglia della signora a ripiegare su una struttura privata e a spendere ben 560 euro.
Tempi di attesa lunghi e procedure burocratiche rispettate ed eseguite pedissequamente, tanto da impedire alla pensionata di prenotarsi e di sottoporsi all’esame medico nel giro di pochi mesi.
La famiglia della 98enne – come riporta Cronache della Campania – si è rivolta, quindi, all’Associazione Italiana risparmiatori e ha denunciato all’avvocato l’accaduto, il quale al momento ha pronto un decreto ingiuntivo nei confronti dell’Asl di Napoli e del ministero della Salute.
Circa un mese fa il geriatra che segue l’anziana signora, a seguito dei risultati di alcune analisi del sangue, ha prescritto una serie di esami diagnostici specifici della testa, tra i quali una TAC cranio urgente senza liquido di contrasto.
Il nipote della donna ha dunque contattato il cup della Regione Campania per prenotare l’esame diagnostico-strumentale (essendo, tra l’altro l’esame convenzionato con il S.S.N. ed avendo la donna l’esenzione totale dal pagamento del ticket sanitario) e si è sentita rispondere che le prime date disponibili erano per gennaio 2020, cioè tra oltre un anno.
La figlia della 98enne ha dunque deciso di far eseguire alla madre tutte le analisi prescritte dal geriatra in regime “privatistico”, spendendo circa 560,00 euro. Nello stesso tempo la donna ha deciso di rivolgersi agli uffici dell’associazione per denunciare pubblicamente la cosa e valutare possibili azioni legali a tutela dei diritti del malato.