Omicidio ieri sera a Miano. Si costituisce l’assassino di Raffaele Perinelli, il 21enne colpito da una coltellata al cuore e deceduto all’ospedale Cardarelli. Si tratta di un uomo di 31 anni, Alfredo Galasso, incensurato, anche lui di Miano, venditore ambulante.
L’omicida si è recato presso la caserma dei Carabinieri di Casoria, come spiega Il Mattino, e ha confessato di essere stato lui l’autore della fatale coltellata che ha strappato alla vita il giovane calciatore. L’uomo ha spiegato di averlo ucciso al termine di un litigio. Escluse dunque ragioni di stampo camorristico, come si era pensato in un primo momento, dati i legami di parentela della vittima con esponenti del clan Lo Russo.
“Ho rovinato la vita di quel ragazzo, ma anche la mia – ha dichiarato -. Tra noi due c’era stato un litigio appena una settimana fa, ma per banali motivi, all’esterno di un locale notturno. Sette giorni fa – ha spiegato – gli avevo consigliato di non intromettersi in una lite e ci eravamo azzuffati. Abitavamo nello stesso quartiere e siamo venuti alle mani”.
Il secondo atto del litigio si è consumato poi ieri sera: Raffale Perinelli è in sella al suo scooter quando incrocia la macchina di Alfredo Galasso. Spiega l’aggressore: “Negli ultimi giorni mi ero munito di un coltello perché avevo paura di incontrarlo e quando è nata la colluttazione ho deciso di impugnare l’arma. Così è nata la lite al termine del quale l’ho colpito al petto. Ora ho distrutto la vita di quel ragazzo ma anche la mia”.
Raffaele Perinelli, classe ’97, era un calciatore che aveva giocato nella serie D della Campania con la Turris Calcio, squadra di Torre del Greco e con il Gragnano. In campo era terzino sinistro. La sua morte ha sconvolto l’intero mondo del calcio dilettantistico. Intanto ai microfoni di Teleclubitalia ha parlato la mamma di Raffaele: “L’assassino ha aspettato una settimana. E’ stato un omicidio premeditato”.