Un’intera famiglia sterminata. Un fatto di sangue che fece parlare di sé e che è ancora impresso nella memoria delle persone che abitano nella zona. Il 7 settembre 1982 Gioacchino Martino, un agricoltore di San Cipriano d’Aversa, si recò al lavoro nel suo terreno e, siccome era settembre ed era il periodo della raccolta delle noci, si fece accompagnare da sua moglie Angelina Falco, da suo figlio Francesco Saverio Martino, e da due braccianti Armando Clausino e Giacomo Nobis.
Furono tutti barbaramente trucidati dalla mano armata del clan dei Casalesi. Solo Nobis si salvò, gli altri 4 morirono. I Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, avviarono una lunga indagini, ascoltando diversi testimoni di giustizia, per tanti anni.
Alla fine emerse senza ombra di dubbio che l’autore di questo folle e sanguinoso delitto era stato Luigi Venosa, detto ‘o cocchiere. Secondo gli investigatori aveva premeditato quella carneficina, messa in atto per futili motivi. Per questo il 27 giugno 2017, il GIP chiese l’applicazione della custodia cautelare in carcere. Ma il boss del clan dei Casalesi è morto il 7 agosto scorso, e per questo motivo si è chiesta la revoca della misura cautelare e l’archiviazione.