Arrestati tre uomini accusati di aver abusato di tre ragazzini a Paternò, tra cui lo zio di una delle due vittime. Hanno 20, 42 e 54 anni. I reati ipotizzati nei confronti dei tre indagati sono violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne e violenza sessuale di gruppo.
Entrambe le vittime hanno meno di 14 anni. Le indagini dei carabinieri erano state avviate dopo la denuncia della madre di un ragazzino, che aveva notato l’adescamento subito dal figlio su Facebook da parte di un adulto, che in passato era stato condannato per violenza sessuale su minorenni commessa nel 1995. I militari, coordinati dal pool specializzato della Procura di Catania, hanno scoperto una chat su WhatsApp con adulti e minorenni che si scambiavano messaggi ambigui.
Il principale indagato, inoltre, è lo zio dia una delle due giovani vittime. Gli accertamenti avviati dai carabinieri hanno allarmato proprio i suoi familiari, i quali, consapevoli del precedente penale del congiunto, hanno notato l’atteggiamento di particolare interesse che aveva manifestato nei confronti di un nipote e che inoltre aveva condiviso anche foto di minori a torso nudo sul suo profilo social. Parlando con il ragazzino, i genitori sono riusciti a farsi confidare che lo zio lo aveva indotto, nei mesi precedenti, ad una pratica sessuale con un amico, che ha anche lui meno di 14 anni.
I minorenni, accompagnati dai familiari, hanno indicato ai carabinieri i luoghi frequentati con i pedofili, partendo dalla Biblioteca comunale di Paternò fino alla cosiddetta “scalinata”, nella zona della Torre Normanna, il piazzale dove, non consenzienti, avevano subito violenza. I carabinieri hanno effettuato un sopralluogo in orario serale e hanno appurato che, così come dichiarato dai due ragazzini, quel luogo è isolato e completamente sprovvisto di illuminazione. Su disposizione del Gip i tre arrestati, che hanno 20, 42 e 54 anni, sono stati condotti nella casa circondariale di Catania.