Non basterà portarli altrove per arginare l’emergenza. L’emergenza rifiuti in Campania è solo in una fase embrionale. Il quesito che tutti si pongono è: “A gennaio, cosa accadrà quando il termovalorizzatore di Acerra si fermerà su tutte le tre linee?”.
Lo stesso interrogativo è stato posto dal ministro Matteo Salvini in uno dei suoi interventi di ieri a Napoli.
Nulla di certo, per ora si corre ai ripari con soluzioni che evitino che i rifiuti restino in strada.
Una nave, in arrivo domani a Napoli, dovrebbe portare tremila tonnellate in Portogallo, salvando, almeno per il momento, la città dall’invasione dei sacchetti.
Altre soluzioni: Sapna, la società della Città metropolitana incaricata dello smaltimento, dovrebbe autorizzare un sito di stoccaggio da 5 mila tonnellate in uno dei capannoni di Caivano.
Si attende la prossima settimana, quando la terza linea del termovalorizzatore di Acerra, attualmente in manutenzione, dovrebbe riprendere a funzionare. Ma i problemi restano. Come gli impianti di tritovagliatura, sempre più intasati.
Stando ai numeri accertati, 133 mila tonnellate di rifiuti sono depositate in piazzali e capannoni e non si sa dove portarli. L’emergenza c’è, ma ancora non si sente.