Perde quota il movente passionale. A scatenare la furia omicida di Giamarco Giacomo Gimmelli, ieri, ad Avellino, non sarebbe stata la gelosia per Ylenia, la 18enne che ha assistito alla morte del fidanzato Claudio Zaccara in un appartamento del centro storico del capoluogo irpino. Forse è stato un debito, forse uno screzio. O addirittura la droga. Le piste tenute aperte dagli investigatori sono tante e portano tutte a far luce sui motivi che hanno portato Gimmelli a compiere un delitto così atroce e poi a lanciarsi nel vuoto.
Le indagini partono da alcuni punti fermi: i tre si conoscevano. Erano probabilmente amici. La notte precedente, tra martedì e giovedì, l’avevano trascorsa assieme e, alle 8 del mattino, si erano ritrovati davanti a una birra, forse un tentativo di riconciliazione per evitare una lite o placare dei dissapori personali. Ma qualcosa è andato storto, la discussione è degenerata finendo nel sangue. L’unica che potrà raccontare veramente come è andata è Ylenia, ora ricoverata con una profonda ferita alla gola nello stesso ospedale del 32enne che voleva ucciderla. E’ lei, infatti, che è riuscita a scappare, sanguinante, dall’appartamento dell’orrore, e a raggiungere in strada il meccanico di Via Fosso Santa Lucia, urlando: “Sta uccidendo il mio fidanzato, l’ha ucciso”. “La ragazza tremava – racconta il meccanico – l’ho fatta rifugiare in officina e qui è rimasta fino all’arrivo dell’ambulanza”.
Ylenia e Claudio si erano conosciuti nei locali di Avellino dove facevano la cameriera e il pizzaiolo. Al centro storico erano facce conosciute. Lui, di Mercogliano, lavorava nei locali del centro del capoluogo. Ilenia, appena 18 enne, si arrangiava come cameriera dopo la scuola superiore all’Istituto professionale Amatucci. Un’amicizia che era sfociata in qualche cosa di più. Un amore quasi adolescenziale distrutto dal raptus omicida di un amico che li avea accolti in casa.
Ma ci sono altri elementi che gli investigatori stanno valutando e che potrebbero portare a far luce su quanto accaduto: la sera prima l’auto di Claudio era stata portata via da un carro gru e nell’abitacolo potrebbero esserci degli indizi riguardanti il tragico epilogo di ieri mattina. Anche l’incendio di una vettura a pochi metri dalla casa dell’omicidio, avvenuto nella notte precedente, in un primo momento è stato messo in relazione con l’aggressione mortale. Se ci fossero stati degli screzi tra i tre e l’incontro fosse stato organizzato per arrivare a un chiarimento, appare la questione centrale. Gimmelli si era trasferito da pochi mesi in quella zona. “Un tipo tranquillo”, dicono nel quartiere. Ora le attenzioni si concentrano su Ilenia. La giovane è sotto choc, è circondata dall’affetto dei familiari e dovrà superare il trauma di aver visto il proprio fidanzato ucciso da un amico.