Giugliano, la presentazione dell’ultimo libro di Gianni Pittella all’ex Parco Rea

Giugliano. Valori, ideali, Europa e Mezzogiorno, sono stati questi gli argomenti principali affrontati durante la presentazione del libro “Il più bello dei mari è quello che non navigammo”, scritto dal senatore Gianni Pittella e edito da Rubbettino, svoltasi ieri sera all’ex Parco Rea di Giugliano.

L’incontro è stato moderato da Domenico Fontanella, coordinatore della Fondazione Attua nella Provincia di Napoli; tra i presenti in sala anche Giosi Ferrandino eurodeputato e socio fondatore della Fondazione Attua, il vicesindaco di Giugliano Domenico PianeseLivio Falcone, tesoriere della Fondazione Attua.

Pittella prende in prestito un verso di una poesia di Nazim Hikmet, celebre poeta turco, per intitolare il suo libro autobiografico, auspicando la possibilità di scoprire “nuovi mari” e di intraprendere nuove attività politiche non soltanto per l’autore, ma anche per la “comunità e il Mezzogiorno”.

Quel Mezzogiorno segnato da difficoltà e deprivazioni, ma che per Pittella è un utile punto di partenza per l’Europa e per una politica autentica e innovativa: è nel Sud che per l’autore “risiedono le ragioni del socialismo”, capaci di rievocare valori, principi di uguaglianza e ideali di giustizia sociale.

Ed è proprio attraverso la lente politica che il senatore cerca di ripercorre i momenti più significativi della sua vita: “Io ho iniziato a fare politica sin da bambino perché mi innamorai di lei – spiega ai microfoni di Tele Club Italia. – Adesso è difficile innamorarsi della politica, dovremmo fare in modo che essa ritrovi quell’appeal non soltanto attraverso i partiti, ma anche attraverso strumenti civici”.

Gianni Pittella è anche il presidente dell’associazione Attua, che si prefigge l’obiettivo di aiutare cittadini, aziende ed enti, favorendo lo sviluppo e l’attuazione di progetti di welfare comunitario, di valorizzazione sociale ed ambientale: “Il nostro scopo è verificare la praticabilità dei progetti di chiunque voglia iscriversi e i requisiti di finanziabilità attraverso canali finanziari pubblici o privati”, conclude il senatore.

Di Silvia D’Angelo

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