“Resto al Sud”, l’incentivo del governo gestito da Invitalia per sostenere la nascita di nuove imprese nel Mezzogiorno allarga il suo raggio d’azione. La manovra ha infatti estesa la possibilità di fruire delle agevolazioni anche agli under 46 e ai liberi professionisti. Finora le agevolazioni erano riservate solo agli under 36.
La misura offre contributi per avviare attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Nel 2018 con “Resto al Sud” sono nate oltre 2.200 imprese nel Mezzogiorno e sono stati creati più di 8.200 posti di lavoro. Ad oggi dal sito di Inviatlai risulta checi sono 8.089 domande in compilazione, 5.604 domande presentate e 2.176 domande approvate.
Ci sono però alcune regole da rispettare. Per esempio i liberi professionisti per accedere a “Resto al Sud”, nei dodici mesi che precedono la richiesta di agevolazione a Invitalia, non dovranno essere titolari di partita Iva per un’attività analoga a quella proposta per il finanziamento. E dovranno mantenere la sede operativa nelle regioni del Mezzogiorno interessate.
Per esempio potranno usufruire delle agevolazioni anche i professionisti, ex dipendenti di uno studio, che decidessero di aprirne uno proprio. Ma anche chi volesse uscire da una situazione di precariato o da una situazione di lavoro irregolare. In pratica è una chance in più per chi vuole puntare sulle proprie competenze ma ha difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro. Prorpio per questo è stata elevata a 46 anni l’età per fruire dei benefici.