NAPOLI – Nove ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite questa notte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli. Il Gip le ha emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea per omicidio e tentato omicidio aggravati da metodo e finalità mafiose.
Tra gli arrestati ci sono esponenti di spicco dei clan avversari “Mazzarella” e “Rinaldi” nonché Luigi Esposito detto “lo Sciamarro”. Le indagini dei Carabinieri di Castello di Cisterna hanno consentito di ricostruire la dinamica e il movente dell’omicidio di Vincenzo De Bernardo l’11.11.2015 e del tentato omicidio di Antonio Amato il 07.09.2017, apparentemente intrecciati in una faida tra famiglie che ha portato a ritorsioni incrociate.
Sette dei nove fermati sono legati all’omicidio di Vincenzo De Bernardo. Si tratta di avversari del clan di camorra Mazzarella. Tra questi il già citato Luigi Esposito, capo della cosiddetta fazione dei “paesani” e Luisa De Stefano del clan delle “pazzignane” dedite allo spaccio di stupefacenti. Ordinanza di custodia in carcere anche per Ciro Rinaldi, boss dell’area est di Napoli, considerato uno dei più pericoli latitanti di camorra. Secondo la ricostruzione della procura, Vincenzo De Bernardo sarebbe stato ucciso proprio per rivendicare l’omicidio di Sibillo, noto come ES17.
Vincenzo De Bernardo è anche capo della fazione Mazzarella di Somma Vesuviana e Luigi Esposito, capo dei paesani di Marigliano, voleva frenare l’avanzata della costola Vesuviana dei Mazzarella nel suo territorio.
Due invece le persone ritenute responsabili del tentato omicidio di Antonio Amato nel settembre 2017. A colpire Amato, ferito gravemente durante l’agguato, sarebbe stato Roberto De Bernardo, figlio di Vincenzo De Bernardo e cugino omonimo del killer di Sibillo, Roberto De Bernardo.