Giugliano, la storia del palazzo “dimenticato”

Nel 1815 ritornava sul trono di Napoli Ferdinando IV di Borboneche in conformità al progresso civile che avanzava in tutta Europa dopo la caduta di Napoleone  , non ripristinò i precedenti diritti feudali ed i privilegi nobiliari ma, in ambito municipale, proseguì il sistema amministrativo napoleonico , più moderno ed efficiente , con l’introduzione di Sindaci di nomina governativa che erano spesso personalità di rilievo del regno e quasi sempre nobili o personaggi dell’alta borghesia e che rimanevano in carica per pochi anni ;

Tra i vari sindaci di Giugliano di questo periodo storico , troviamo il Cavaliere Emilio del Pezzo eminente personalità del tempo , che fu anche insignito del titolo di Cavaliere dello Speron d’oro , nonché Sindaco della città dal 1852 al 1853 ;

Il Cav. Del Pezzo dunque risiedeva a Giugliano dove con la sua famiglia fece costruire una importante dimora alla via dei “Sambuci alla Pietrabianca“, attuale via Guglielmo Marconi , di fianco all’antica “torre dei piccioni” :  Il Palazzo del Pezzo è più conosciuto come Palazzo Finelli , in quanto prese il nome dalla famiglia di avvocati parenti del Cavaliere che ereditò il palazzo mantenendone la proprietà fino ai giorni nostri , membri di questa illustre famiglia furono il Cav. Alberto Del Pezzo (ritratto in unafoto degli anni 20 scattata sulla “loggia” del palazzo con la torre colombaia sullo sfondo gentilmente pubblicata dall’Ing. Mario Del Pezzo sul gruppo F.B. “Archivio Giuglianese” ) ; Don Vincenzo Del Pezzo classe 1896 , il  Cav. Alessandro Finelli cognato di Don Vincenzo e altri illustri concittadini ;

 

Questo edificio venne completato tra il 1842 ed il 1875 come comprovato dalle cartografie storiche disponibili , ma probabilmente partendo da un manufatto più antico già esistente ;

 

L’impianto generale è di tipo neoclassico anche se le facciate visibili sulla pubblica via denunciano epoca e stili diverse ; la facciata lunga su “via dei Sambuci alla Pietrabianca” a composizione accademica e neoclassica quindi ottocentesca ;mentre quella corta e più antica , è probabilmente settecentesca o anche più antica ; questo edificio è sicuramente collocabile tra le dimore gentilizie e nobiliari per la sua dimensione, grandezza ed estensione , anche se risulta sobrio e discreto all’occhio ;

La tipologia del palazzo è a corte con tre lati occupati dal manufatto di cui un ala che si allunga verso un giardino pensile e terrazzo, ed il lato corto interno che si apre verso il cortile interno , superando il quale e vincendo il salto di quota esistente , con una scalinata si arriva al giardino privato interno ,  il complesso occupa una notevole superficie tra palazzo e corte con oltre ad un esteso giardino interno ; il giardino pensile ed il terrazzo sono sicuramente l’elemento più affascinante del complesso ed il terrazzo è ancora oggi arricchito dai due busti che affacciano sulla strada probabilmente quello del Cavaliere e della sua bella consorte.

ARTICOLO DELL ARCH. FRANCESCO RUSSO

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