E’ psicosi alla scuola “Gianni Rodari” di Monteruscello, a Pozzuoli, per sette casi di ossiurasi, infezione parassitaria da vermi nell’intestino, registrati tra i bambini. Tanti i genitori in allarme che vogliono ritirare i figli per paura di un contagio.
Del caso se ne sta occupando il sindaco, VIncenzo Figliolia, che ha interpellato il dipartimento di Epidemoliogia dell’Asl Napoli 2 Nord. In una nota diffusa a mezzo stampa, intanto, il primo cittadino ha cercato di rassiurare gli animi: «non sussiste alcuna necessità di allontanare dalla comunità scolastica i casi accertati già dopo il primo trattamento e non è prevista alcuna disinfestazione specifica, né tanto più la chiusura della scuola».
L’ossiuriasi è una comune infestazione intestinale benigna che attacca soprattutto i bambini in età scolare. Secondo quanto riferito dall’Asl, basta seguire le corrette norme di igiene e prevenzione, come il lavaggio accurato e frequente delle mani, la doccia giornaliera, i cambi e i lavaggi frequenti di biancheria e pigiami «in quanto le uova presenti su effetti letterecci, pigiami e intimo vengono uccise in pochi secondi a 55 gradi». E soprattutto precisa ancora l’Asl «Non bisogna trattare i bambini infestati come untori».
Tra i sintomi ci soni il prurito anale e sintomi intestinali. La diagnosi viene effettuata attraverso l’osservazione diretta dei vermi nelle feci, tramite analisi parassitologiche delle feci o tramite “scotch test”. Quest’ultimo sistema consiste nell’applicare un adesivo trasparente nella zona perianale per qualche secondo, il quale sarà quindi posto su di un vetrino. Successivamente il vetrino verrà immerso in un liquido ed analizzato con microscopio ottico. È necessario ripetere questa operazione per tre giorni consecutivi, prima della toilette alla mattina. Questo procedimento è stato dichiarato il più efficiente per sapere se ci sono uova depositate dagli stessi ossiuri.