Napoli. Caos cellulari nel carcere di Poggioreale. Un’incredibile scoperta è stata fatta dopo una radiografia. L’uomo – un 40enne napoletano, detenuto comune del quale non sono state rese le generalità – ha cominciato a sentirsi male: vomito, diarrea e forti dolori addominali. Dall’esame è emerso che nello stomaco c’era un telefonini di 8 centimetri. Probabilmente era stato ingoiato un mese prima durante un controllo della Polizia Penitenziaria nelle celle. Lui non ha detto nulla fino alla fine. Dieci giorni fa – dopo l’ennesimo collasso – come riporta Il Mattino si è deciso il trasferimento all’Ospedale del Mare, dove è emerso l’incredibile retroscena. Operato in laparoscopia, è fuori pericolo.
Sempre per un cellulare a Poggioreale sono stati aggrediti anche due agenti nei giorni scorsi: i controlli hanno consentito di scoprire un altro telefonino nascosto all’interno di un polpettone spedito dalla moglie ad un detenuto. A denunciare l’episodio è Emilio Fattorello, segretario campano del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria. “Uno dei detenuti sfollati dalla casa circondariale di Salerno dopo la sommossa messa in atto il 15 scorso – spiega – e trasferito alla casa circondariale di Poggioreale, si è reso responsabile di ulteriore violenta aggressione verso i colleghi che lo stavano prendendo in carico. Gli agenti gli hanno trovato addosso un telefonino con Sim funzionante. Alla contestazione del cellulare, il detenuto ha dato in escandescenze e, dopo aver ingoiato la scheda, ha colpito violentemente i colleghi”. S
olo l’intervento di rinforzi ha evitato il peggio. Il recluso ha sfasciato le suppellettili e l’impianto idraulico della cella, prima di essere bloccato. “Ormai – conclude Fattorello – dalle carceri emergono veri e propri bollettini di guerra e a soccombere è il personale della Polizia penitenziaria. Gli eventi critici violenti negli istituti della Campania hanno frequenza giornaliera grazie alla apertura delle celle, previste dalla recente legislazione”.