Osservatorio “Suicidi per motivazione economiche”: sono 988 i casi dal 2012

Dal 2012 sono in totale 988 in Italia i casi di suicidio per motivazioni economiche, mentre sale a 717 il numero dei tentati suicidi. A rilevarlo l’Osservatorio “Suicidi per motivazioni economiche” della Link Campus University che pubblica i dati di 7 anni di attività e indagine sociologica sul fenomeno.

I dati saranno presentati dal direttore dell’Osservatorio, prof. Nicola Ferrigni, martedì 29 gennaio nell’ambito di un evento che darà ufficialmente avvio alla Task Force promossa dall’Osservatorio cui partecipano enti, organismi e associazioni impegnati sul territorio nella prevenzione e nel contrasto di quella che è diventata un’emergenza sociale. Al dibattito mattutino, che sarà aperto dal prof. Vincenzo Scotti, Presidente della Link Campus University, e moderato dalla prof.ssa Manica Spalletta, docente di Media e Politica della Link Campus University, parteciperanno l’on. Francesco Silvestri, Vicepresidente vicario del Gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, il prof. Maurizio Fiasco, sociologo e consulente della Consulta Nazionale Antiusura, il regista Fabrizio Caftani, autore del lungometraggio “Cronaca di una passione”, la dott.ssa Ivana Vitrano, psicologa dirigente ASP Palermo, referente del Presidente Consiglio Nazionale Ordine Psicologi.

Nato nel 2012, l’Osservatorio sin dalla sua istituzione ha contribuito a mettere sotto i riflettori un tema spesso “dimenticato” ma che — come i dati confermano — appare drammaticamente diffuso e caratterizzato da significative ripercussioni sociali. Un progetto, quello dell’Osservatorio “Suicidi per motivazioni economiche” che, come dichiara il suo direttore, il prof. Nicola Ferrigni, docente di Sociologia generale e politica della Link Campus University, «nasceva sì dall’esigenza di definire le dimensioni di un fenomeno fortemente influenzato dall’allora crisi economica, ma anche dalla necessità di andare oltre la freddezza dei numeri individuando quei fattori economico-sociali che incidono su una scelta così drastica, come appunto quella di togliersi la vita».

Alla luce di tali considerazioni nel 2018 l’Osservatorio si è fatto promotore di una Task Force che riunisce i rappresentanti di enti e associazioni di diverse regioni italiane che a vario titolo in questi anni sono stati impegnati sul territorio in attività di sensibilizzazione, supporto e prevenzione. «L’esigenza di trovare delle risposte a quella che i nostri dati dicono essere un’urgenza nel nostro Paese che conta in sette anni quasi 1.000 vittime — continua il prof. Ferrigni — ci ha suggerito di promuovere un tavolo tecnico coinvolgendo attori istituzionali e della società civile che si occupano di questa emergenza sociale.

L’obiettivo è quello di mettere a fattor comune le diverse esperienze e individuare insieme azioni, idee, proposte funzionali da un lato alla progettazione e promozione di politiche e interventi legislativi, dall’altro alla condivisione di percorsi formativi e di reinserimento familiare, sociale e professionale dei soggetti più esposti». L’analisi complessiva dei dati relativi al periodo 2012-2018 conferma ancora una volta quanto tale emergenza abbia, nel corso degli anni, cambiato forma assumendo — se possibile — contorni ancora più tragici, in termini di una sua progressiva poco coinvolte.

Se all’inizio del monitoraggio infatti a esser imprenditori, oggi i dati mostrano oggi rappresentano infatti il 41,8% gli imprenditori suicidi e il 40,1% quei disoccupati che, a cau perdita del lavoro o dell’incapacità di reinserirsi nel mercato, aggiunge quel 12% circa di coloro che un lavoro l’avevano ma ed economica, hanno visto nel gesto estremo l’unica disoccupati che, ricordiamo, nel 2012 erano pari al 31,5% a fronte del 55,1% pone l’accento su un «problema occupazionale che non più procrastinabile e che richiede una decisa riforma del welfare state: ben vengano dunque interventi legislativi come il reddito di cittadinanza che reddito, dall’altra si propone di rimettere in moto strutturale e motivazionale dei centri per l’impiego ottimizzazione dell’incontro tra domanda.

Per ciò che riguarda la distribuzione geografica del fenomeno rileva una sua decisa crescita nelle regioni meridionali soprattutto nell’ultimo anno: infatti dal 14,6% del 2012 al 31,8% del 2018 anni, è ancora il Nord-Est a occupare la cima di questa triste classifica raccogliendo il 24, legati a motivazioni economiche, seguito a brevissima dista 21,3% dei casi si registra ancora nelle regioni centrali, il 19,6% nel Nord regioni più interessate dal 2012, il Veneto (1 Campania (13,5%), che proprio nel 2018 fa registrare la percentuale più elevata da quando l’Osservatorio ha avviato il monitoraggio (21,8% nel 2018 contro il 12,4% del 2012), con in testa le province di Napoli e Salerno. Dall’analisi complessiva, infine, emerge come dal 2012 45-54enni, con un’incidenza pari al 34, numero di suicidi tra i più giovani: 35-44enni e il 10% circa quelli tra gli under 34 (di questi il 7,6% tra i 25 anni). L’appuntamento per l’avvio delle attività economiche” è fissato per il 29 gennaio 2019 alle ore 11:00 presso che hanno aderito: Ass.

“La Stanza delle Idee Consumatori Indipendenti), Movimento Difesa del Cittadino (Puglia), Consiglio Nazionale Ordine Degli Psicologi A.F.I.Pre.S. Marco Saura A.F.I.Pre.S. Marco Saura Marco Saura (Sicilia), Esdebitami S famiglie famiglie amiglie e imprese sovra indebitate Finanza – Finanza – Volontari al servizio dei cittadini e delle imprese Notametodologic metodologic metodologica Il lavoro dell’Osservatorio si basa su un lavoro quotidiano di analisi della rassegna stampa dei principali quotidiani nazionali e locali, tg, programmi di approfondimento, spacci di agenzie, verifiche telefoniche alle autorità tutte le ricerche sociali (si pensi agli omicidi domestici o familiari) in assenza dell’Istat o degli uffici giudiziari a livello nazionale e periferico.

Osservatorio “Suicidi per motivazioni economiche” direttore: prof. Nicola Ferrigni Università degli Studi “Link Campus University”, Via del Casale di San Pio V 44, 00165 Roma osservatoriosuicidi.unilink.it [email protected] +39 06 94801498 tragici, in termini di una sua progressiva diffusione anche tra quelle fasce della popolazione inizialmente . Se all’inizio del monitoraggio infatti a essere particolarmente colpita era la categoria degli mostrano come l’incidenza sia cresciuta soprattutto tra i disoccupati: dal 2012 41,8% gli imprenditori suicidi e il 40,1% quei disoccupati che, a cau dell’incapacità di reinserirsi nel mercato, hanno scelto di togliersi la vita.

A questi si di coloro che un lavoro l’avevano ma, schiacciati dal peso dell’instabilità lavorativa o nel gesto estremo l’unica via di uscita. Proprio l’incremento dei suicidi tra i disoccupati che, ricordiamo, nel 2012 erano pari al 31,5% a fronte del 55,1% registrato tra problema occupazionale che – sostiene il prof. Ferrigni – rappresenta un’emergenza e che richiede una decisa riforma del welfare state: ben vengano dunque interventi legislativi come il reddito di cittadinanza che se da un lato si configura come una misura di sostegno rimettere in moto il mercato del lavoro anche attraverso una dei centri per l’impiego. Una iniezione di fiducia cui ora deve accompagnarsi ottimizzazione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro».

Per ciò che riguarda la distribuzione geografica del fenomeno, l’ultimo aggiornamento d rileva una sua decisa crescita nelle regioni meridionali soprattutto nell’ultimo anno: i suicidi al Sud del 2012 al 31,8% del 2018. Ciononostante, se si guarda al dato complessivo di questi 7 Est a occupare la cima di questa triste classifica raccogliendo il 24, legati a motivazioni economiche, seguito a brevissima distanza proprio dal Sud con il 24,1% degli episodi. Il 21,3% dei casi si registra ancora nelle regioni centrali, il 19,6% nel Nord-Ovest, il 10,3% nelle Isole.

Tra le regioni più interessate dal 2012, il Veneto (15,8%) con le province di Padova, Venezia e Treviso, e la Campania (13,5%), che proprio nel 2018 fa registrare la percentuale e più elevata da quando l’Osservatorio ha avviato il monitoraggio (21,8% nel 2018 contro il 12,4% del 2012), con in testa le province di Napoli e Salerno. Dall’analisi complessiva, infine, emerge come dal 2012 al 2018 ‘a fascia d’età più esposta risulti quella dei 45-54enni, con un’incidenza pari al 34,1%, nonostante continui a preoccupare la progressiva crescita del numero di suicidi tra i più giovani: complessivamente infatt. rappresentano il 20% del totale i suicidi tra i 35-44enni e il 10% circa quelli tra gli under 34 (di questi il 7,6% tra i 25-34enni e 1’1,9% tra i minori di 25 anni) L’appuntamento per ‘avvio delle att-vrtà della Task Force dell’Osservatorio “Suicidi per motfvazion economiche” è fissato per 129 gen nab 2019 alle ore 11:00 presso fa Link Campus University. Tra le realtà che hanno aderito: Ass. “La Stanza delle Idee” Ass “Prodeltalla”, A.E.C.I. (Associazione Europea Consumatori Ind■oenden:i i, Movimento Difesa del Cittadino Associazione Articolo 47 — Liberi dal debito Consiglio Nazionale Ordine Degli Psicologi. Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone, Telefono Giallo A.F.I.Pre.S. Marco Saura (9.cfifa), Esdebitami S.r.1, Società Beneflt Mandlco & Partners — Centro tutele famiglie e imprese sovra indebitate (Ca—oani3), Telefono Amico Italia; Telefono Arancione, Angeli della Finanza — Volontari al servizio dei cittadini e delle imprese, Fondazione Vittime del Fisco.

 

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