E’ un uomo devastato dal dolore. Chiuso nella sua cella, in isolamento, senza contatti con l’esterno. «È sotto l’effetto di una pesantissima compressione affettiva», riferisce Samuele Ciambriello, il garante dei detenuti per la Regione. «A ogni ora che passa, in un ambiente privo di qualsiasi oggetto della quotidianità, si rende conto dell’orrore che ha generato per quanto commesso, è come in un mantra ripete Cosa ho fatto, se qualcuno mi farà del male, me lo sono meritato».
Il garante si assicurato che l’assassino di Giuseppe, al momento dell’ingresso in carcere, sia stato visitato dal medico e sia stato assistito dallo psicologo. Ma ad essere preoccupato è il suo avvocato, il dottore Coronella. Teme infatti che il suo assistito possa essere vittima di qualche «angelo vendicatore» dietro le sbarre, per quella sorta di legge maligna che vuole punizioni corporali ad opera di detenuti per chi tocca i bambini.
Intanto Cardito si prepara al giorno del doloroso addio alla piccola vittima. Il sindaco, Giuseppe Cirillo, ha assicurato che tutte le spese saranno a carico del Comune, che ha organizzato per lunedì prossimo una marcia silenziosa per ricordare Giuseppe, entrato nei cuori di chi abita qui. Si sta lavorando anche per garantireche le due sorelline possano affrontare e percorrere l’indispensabile carriera scolastica.
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