I due anni a Napoli come un sogno rapido e violento. Così Tobia Iodice nel suo ultimo libro descrive il soggiorno napoletano di Gabriele D’Annnunzio. Ieri la presentazione alla sede della Pro Loco con il comandante del nucleo carabinieri tutela agroalimentare, Luigi Cortellessa, e la professoressa Daniele Conte, nell’incontro organizzato dall’associazione Minerva.

Qui mesi napoletani di D’Annunzio vengono descritti tradizionalmente come un periodo di “splendida miseria”. Ma se è vero che all’ombra del Vesuvio patì la fame più nera, è altrettanto vero, però, che vi trascorse uno dei periodi più straordinari della sua vita. Tobia Iodice, attraverso documenti inediti, racconta in tutta la sua magia, con le sue miserie e i suoi splendori, i primati e le infinite contraddizioni, che d’Annunzio incontrò e si scontrò con un fantasma. Scoprì l’esoterismo, si appassionò al gioco del lotto e provò a uccidere Pulcinella. Cullato dalla sirena Partenope. 

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